CENNI STORICI
È posto sul limite sudorientale del centro abitato, a controllo della vallata del tratturo Celano-Foggia e del fiume Fortore. I registri angioini (1320) riportano il paese come “Collis Tortus”. La conformazione del centro abitato evidenzia la trasformazione del nucleo abitato originale, dove sorge la chiesa dei Francescani, con il borgo murato difeso dal torrione cilindrico, costruito al tempo della regina Giovanna I (1340 circa) nell’ambito di una generale riorganizzazione delle difese del vallone di S. Maria e della valle del Fortore. Le strutture murarie sono fondate direttamente sulla roccia affiorante; l’apparecchio murario è misto con elementi da spacco ben alloggiati su filari poco regolari. Nel seminterrato c’è una cisterna. I sistemi difensivi sono testimoniati da una feritoia superstite, da un cunicolo sotterraneo (il valloncello) e, soprattutto da un notevole apparato a sporgere su beccatelli monolitici in pietra. Sulle rovine del castello il marchese Rota farà costruire un palazzo a pianta quadrangolare con un cortile interno, oggi sede del municipio. Con la sua sagoma alta 25 m risulta essere unica nel suo genere nel Molise ma presenta interessanti analogie con alcuni torrioni svevo-angioini della Puglia (Lucera), dell’Abruzzo (S. Stefano di Sessania o il torrione del recinto di Bominaco), della Basilicata (Tricarico, Cirigliano, S.Mauro Forte), della Campania (Velia), della Calabria (la torre di Malvito) e della Sicilia (Salemi). L’elemento più significativo sembra essere il torrione in muratura di S. Marco Argentano in Calabria che sostituisce il più antico donjon in legno su motta, fatto costruire da Roberto il Guiscardo prima del 1051.
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XIV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI