Mantova (torre degli Zuccaro)

CENNI STORICI

«...uno splendido parallelepipedo di mattoni, che si staglia nell’odierna Via Tazzoli, una torre che apparteneva, tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, alla potente famiglia degli Zuccaro, da cui ereditò il nome, poi corrotto dialettalmente in sücar, quindi Tur dal Sücar. E il toponimo, al di là dei pochi documenti rimasti ad attestare il passaggio terreno di tale famiglia, può essere letto come la prova più certa della loro esistenza e di una fama legata a un monumento davvero sbalorditivo per la bellezza strutturale: una perfetta ed imponente costruzione che ha sfidato il tempo e le trasformazioni del volto di pietra della città. Tutti noi – nella nostra Mantova – abbiamo avuto modo di ammirare la torre ed anche, in un certo senso, di amarla, tanto che esiste persino una popolarissima canzone dialettale che ne fa una sorta di Torre di Pisa mantovana. Anche gli storici la ricordano sotto l’appellativo popolare di Tur dal Sücar. Ma esaminiamo ora alcuni dati tecnici. La Torre è alta, partendo dal piano stradale fino alla linea di gronda m 42,30, altri saggi e analisi hanno evidenziato, tramite uno scavo realizzato accanto alla torre, forme e dimensioni delle fondazioni che giungono ad una quota di 3 metri. Lo spessore dei muri varia da 1,15 m alla base fino a m 0,96 alla sommità. Federico Amadei, storico mantovano del Settecento, racconta di come la torre sia stata mozzata alla sommità da un fulmine che la colpì nel 1540, distruggendo i quattro finestroni che le davano coronamento e luce. Nel 1553 la torre fu in parte riparata. Ma l’attuale copertura risale al restauro del 1717. Come in tutte le torri difensive, inserite in una più ampia struttura palaziale, l’ingresso originario era a quota elevata rispetto al piano stradale. Nel 1717 venne aperta la porta che offre l’accesso, tutt’ora esistente, sul piano dell’odierna via Tazzoli. Da allora, senza voler essere critici, nessun altro intervento di rilievo si è succeduto. La torre, che appartenne anticamente alla famiglia dei Da Ripalta, passò a Pinamonte Bonacolsi, da questo al suo nipote Rainaldo e nel 1314 al di lui cugino Filippino detto Ravazolo. Ai Bonacolsi, si sa, subentrarono i Gonzaga. ... La memoria della famiglia degli Zuccaro o per meglio dire del Da Palazzo-Zuccaro, una antica famiglia appartenente alla nobiltà mantovana, si è consolidata grazie al possesso della torre in argomento tra la fine del Quattrocento e la metà Cinquecento. Anzi agli inizi del Cinquecento si rammenta una casa del pane, una "domus furni", confinante appunto con la casa con torre degli Zuccaro. Fu poi il mercante Giulio Ceruto, nel 1553, a subentrare agli eredi di quel Giovanni Antonio di ser Bello da Palazzo, vissuto nel secondo Quattrocento e detto Zucharo, uomo tanto caro ai Gonzaga da meritarsi un appellativo perfetto per sé e per la memoria futura della torre. Come attestano le carte d’archivio, nel 1590 la torre rientrò tra le proprietà dei Gonzaga. Ma già allora, per tutti, la torre era diventata la Tur dal Sücar. Come vedete la realtà spesso trasmette più fantasia di quanto noi piccoli uomini riusciamo a immaginare. E, a proposito di immaginazione, c’è chi immagina che il pittore Domenico Fetti, chiamato a Mantova dal duca Ferdinando Gonzaga, abbia addirittura adoperato la torre come atelier».

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_degli_Zuccaro

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XV sec.

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