CENNI STORICI
Il suo castello, insignito personalmente da Roberto il Guiscardo, tra l'XI e XII secolo rappresentò uno dei capisaldi del potere feudale normanno: nelle sue prigioni venne destinato il ribelle figlio di Federico II, Enrico, e fino alla fine del Settecento fu il baricentro politico di tutto il territorio circostante. Il castello fu completamente demolito dal terremoto del 1905» - «“Pochi i resti del poderoso castello descritto in un documento posseduto dalla famiglia Bernardelli e trascritto nel 1610 che fa risalire la costruzione della fortezza al 1113, a difesa del corso del Savuto, via di accesso al Crati e quindi a Cosenza. Dal documento apprendiamo che nel 1197 fu aggiunta una torre che, danneggiata in seguito da fulmini, fu oggetto di riparazione nel 1226. Federico II vi fece aggiungere un’altra torre, rese più munita la porta d’ingresso e vi tenne prigioniero il figlio Enrico. In epoca angioina fu prigione; nel 1496 fu dei De Gennaro e poi dei d’Aquino (1578); centro importante per la produzione della seta fu distrutto da un terribile terremoto nel 1638 e definitivamente nel 1905.
Bibliografia e Sitografia
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