CENNI STORICI
Il palazzo dei Conti Lechi è il monumento di gran lunga più importante di Montirone. Venne realizzato negli anni 1739-46 per incarico di Pietro Lechi su disegni dell'architetto luganese Marco Antonio Turbino, il quale adottò soluzioni architettoniche originalissime, come l'avanzamento del corpo centrale rispetto al resto dell'edificio, la positura di sbieco rispetto alla strada, la differente distanza in progressione delle finestre, tutte soluzioni che accentuano l'aspetto scenografico del palazzo; e poi la grazia del portico interno ed il cortile interno inserito fra le due ali basse del palazzo e, diviso da una splendida cancellata in ferro battuto, l'ampio parco all'italiana. All'interno del palazzo lavorò uno stuolo di valenti artisti, non solo locali: i pittori affreschisti Carlo Carloni da Scaria d'Intelvi, Francesco Zuccarelli toscano, Gian Battista Pittoni veneziano, i bresciani Savanni, Scalvini e Zadei, il modenese Battaglioli; pittori quadraturisti, fra cui eccelle Giancarlo Galli detto il Bibiena, bolognese; scultori quali Alessandro ed Antonio Callegari, di Brescia, Lorenzo Muttoni luganese e Rodolfo Vantini; e poi marmisti, intagliatori, stuccatori, ceramisti: il palazzo, insomma, è un vero e proprio scrigno di opere d'arte. Lo arricchiva in passato una quadreria raccolta dai vari personaggi della famiglia amanti delle arti figurative e una collezione di strumenti musicali, fra cui Amati, Stradivari, ecc.; essi purtroppo vennero saccheggiati nel palazzo di Brescia durante l'invasione austro-russa del 1799.Bibliografia e Sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Lechi
Articoli di approfondimento
CITTÀ
PROVINCIA
REGIONE
EPOCA
XVIII sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Restaurato
AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI
SITO UFFICIALE
IMMAGINI