CENNI STORICI
«Vincenzo Padula è il primo a ricordare nella propria opera (1860-1880) le rovine di Castiglione. La documentazione d'archivio attesta che la presenza di resti antichi a Castiglione di Paludi fu segnalata nel 1927 dall'Ispettore Onorario alle Antichità ed Arte Giacinto d'Ippolito. Esplorazioni sistematiche furono condotte tra il 1950 ed il 1956, in seguito all'avvio di indagini non autorizzate lungo un tratto della cinta muraria. I lavori, diretti dal Soprintendente Giulio Iacopi e seguiti dall'Ispettore Giuseppe Procopio, interessarono ampi tratti del circuito murario di fortificazione del colle, che subì parziali interventi di restauro. Si mise in luce l'area della monumentale Porta Est con le due torri circolari, la torre ubicata sul versante Nord della collina, una seconda porta d'accesso lungo il tratto Sud-Est delle mura (Porta Sud-Est). Nell'area interna al circuito murario venne indagata un'area pubblica: vi furono sterrati una struttura a pianta semicircolare in cui si riconobbe un teatro ed alcuni edifici vicini a pianta rettangolare; ad Est di essi fu messa in luce una poderosa struttura muraria in blocchi, nota come " Lungo Muro". Ci si concentrò, inoltre, nella ridotta spianata immediatamente esterna alla Porta Est, dove venne intercettata una stipe votiva. Infine in località Piana Agretto, ubicata a valle della grande Porta Est, fu parzialmente scavata una necropoli con sepolture databili al IV-III sec. a.C., le quali coprivano più antiche tombe enotrie dell'età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.). Dopo un ridotto saggio di verifica eseguito nel 1973 nell'area antistante la Porta Est, la ricerca è proseguita dal 1978 sino al 1995. ...».
Bibliografia e Sitografia
https://www.lerma.it/libro/9788891311641/toc/2948
https://www.meravigliedicalabria.it/a-castiglione-di-paludi-il-sito-piu-antico-di-epoca-bruttia/
Articoli di approfondimento
CITTÀ
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IV sec.
STATO DI CONSERVAZIONE
Rudere
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