PAVIA (torri di piazza Da Vinci e altre torri)

CENNI STORICI

ino alla fine del Settecento passeggiare per i vicoletti di Pavia era davvero uno spettacolo, con le numerose chiese e le grandissime torri che punteggiavano il cielo azzurro della citta lombarda, tanto che Pavia era detta la “città delle cento torri”. Oggi la maggior parte di quelle torri sono andate perdute, spesso a causa del piano edilizio che dall’Ottocento fino alla seconda metà del Novecento ha privato Pavia di gran parte dei suoi edifici storici, oppure sono crollate per i segni del tempo e dell’incuria, come nel caso della Torre Civica, da sempre parte del Duomo di Pavia, che il 17 marzo del 1989 crollò improvvisamente, portandosi via le vite di quattro cittadini pavesi e cambiando per sempre lo skyline della città lombarda. Ma per fortuna ci sono ancora alcune delle gloriose torri del passato medievale e rinascimentale di Pavia, arrivate ai nostri giorni grazie all’amore di alcuni cittadini e a lunghe e minuziose operazioni di conservazione. Per cominciare il nostro viaggio tra le torri di Pavia arrivate fino a noi, un buon punto di partenza è l’angolo tra via Defendente Sacchi e via Lazzaro Spallanzani, dove se ne trova una che fino alla fine del Settecento faceva parte di Casa Zanardi, oggi andata perduta. Sempre in via Defendente Sacchi al numero 12 è ben visibile la torre del Majno, che col passar dei secoli è stata ampiamente rimaneggiata e integrata nelle costruzioni del vicino cortile interno. Da via Lazzaro Spallanzani si arriva a piazza Leonardo De Vinci, che da sempre ospita tre torri che fungono quasi da anticamera al Cortile Teresiano dell’Università di Pavia.

La prima torre, che si trova sul lato destro dell’Università, venne eretta nel Medioevo ed è stata rimaneggiata nel corso dei secoli più volte, mentre la seconda, detta dell’Orologio, è decorata con un orologio installato alla fine del Settecento, e la terza, che al suo fianco ha un portale medievale, era della famiglia Majno. Nell’angolo tra la via Giuseppe Galliano e via Mentana c’è una torre, molto ben conservata, che faceva parte di Casa Golgi, mentre a sinistra della via troviamo quella dei Catassi, che risale al XII secolo. Presso il cortile interno degli Uffici Catastali ci sono le fondazioni di una torre del Quattrocento, mentre sul lato destro di via Felice Cavallotti svetta il torrione di San Tommaso e nell’angolo di Corso Giuseppe Mazzini troviamo la torre della volta rabbiosa e al numero 15 della stessa strada una che fa parte di Palazzo Bottigella. Nel cortile di via Antonio Scopoli è presente una torre abbassata e all’angolo tra via Adeorato Resi e via Filippo Corridoni i resti di una medievale, mentre sulla sinistra di via Luigi Porta troviamo la torre mozzata della Mostola e di fronte un’altra che faceva parte del palazzo Belcredi. Scendendo oltre via Luigi Porta ecco la torre di San Dalmazio e nell’angolo tra Corso Giuseppe Garibaldi e via Giuseppe Pedrotti una torre abbassata della fine del Settecento. Nel lato destro di via San Giovanni in Borgo al civico 7 un’altra torre medievale abbassata, mentre nell’angolo con la piazza San Carlo Borromeo troviamo quella di Casa Lacchini. In piazza San Carlo Borromeo a sinistra c’è la torre di Santa Margherita, a destra quella della Canonica di San Giovanni in Borgo e al centro la torre che faceva parte di Palazzo Beccaria. Nell’angolo con via Scarpa e via Alboino abbiamo la torre di Casa Ferri, mentre in via Antonio Scarpa si trova quella di Casa Patroni, oggi inglobata nelle abitazioni della via.

Tra Corso Giuseppe Garibaldi e via Sant’Ennodio troviamo una torre con voltone, mentre in corso Giuseppe Garibaldi un’inglobata in una villa ottocentesca, una ribassata nell’angolo con vicolo San Marcello e la torre di Casa Parona nell’angolo con via Siro Comi. Nel largo sulla destra di Via della Rocchetta c’è la torre con voltone di Casa Corti, mentre nell’angolo con via Gaetano Capsoni troviamo la torre di Casa Capsoni e sulla sinistra, verso Strada Nuova, quella di Casa Martiginoni e nell’angolo con il vicolo dei Longobardi un’altra del tutto rimaneggiata. In vicolo dei Longobardi, presso lo sbocco con Strada Nuova, troviamo una torre con voltone, mentre nella Strada Nuova, di fronte al vicolo dei Longobardi, ecco quella della famiglia Isimbardi e sulla sinistra la torre dell’Aquila. Nell’angolo tra via Pietro Maffi e vicolo Pietro Pessani abbiamo una torre ribassata, mentre in via dei Liguri una torre a pianta rettangolare e sul lato sinistro di vicolo del Torrone una casatorre. Tra via Giacomo Rezia e via Gerolamo Cardano c’è la torre di San Majolo, mentre nel largo una torre ribassata, nell’angolo con via Giuseppe Frank una oggi sede di abitazioni e nell’angolo tra via Giuseppe Frank e via Jacopo Menocchio una torre inglobata nella casa al numero 11. Vicino a via Giacomo Parodi c’è la torre del vescovo, mentre vicino al Seminario Diocesano quella del monastero di Teodote. Ai numeri 17 e 30 di Corso Cavour troviamo due torri che facevano parte di Palazzo Bottigella e a destra, presso vicolo Novaria, la torre di Santa Cristina. Nell’angolo tra piazza della Vittoria e via Giovanni Antonio Omodeo ecco una torre del tutto intonacata, mentre sulla destra di via del Comune la torre del Podestà. Sulla destra di via dei Paralitici abbiamo la torre di Cavagneria in piazza del Duomo, sul lato nord del complesso religioso, troviamo i resti della Torre Civica».

Bibliografia e Sitografia
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XII sec.

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