Revere (torre campanaria)

CENNI STORICI

«L’antica torre di Revere è la testimonianza architettonica di un complesso fortificato che si relaziona al sistema di torri, castelli e corti del territorio della bassa padana. Essa appartiene ad un antico sistema fortificato, oggi distrutto, che risale al XII sec. e che vede la fortificazione come struttura di controllo difensivo, economico ed amministrativo del territorio. La corte e i castelli erano infatti predisposti alla lavorazione dei prodotti e alla riscossione di dazi e pedaggi, come probabilmente in questo caso, essendo Revere un paese situato sulla riva di un importante fiume in cui il commercio poteva espandersi in misura notevole. La costruzione del 1125 si collocava nella tipologia medioevale del castello recinto, costituito probabilmente da sette torri e da un tracciato di semplici mura visibili in altri esempi nel territorio mantovano e di epoca pregonzaghesca. Nel 1449-50 Ludovico II di Gonzaga commissiona all’arch. Luca Fancelli i lavori di ristrutturazione del castello, che viene trasformato in villa di residenza del signore e i lavori di costruzione di un nuovo sistema fortificato, come ci appare da una mappa del 1704, è caratterizzato da un tracciato poligonale con tanaglie, bastioni e circondato da fossati. All’interno di queste fortificazioni c’era l’intero borgo edificato e sono chiaramente leggibili le porte ubicate sulle strade principali. Revere rientra in quel programma espansionistico attuato dai Gonzaga sul territorio mantovano e diventa nella seconda metà del Quattrocento uno dei principali poli a sud del Po ed è probabile che le mura medioevali del castello fossero fatiscenti e di perimetro esiguo inadeguate a proteggere un centro in continua espansione; cosi il castello viene ristrutturato e trasformato in villa e perde così la sua antica funzione difensiva, restando come unica testimonianza la torre mastio adiacente al palazzo. La torre è costruita interamente in laterizio su possente base quadrata piena caratterizzata dal camminamento di ronda sostenuto da strutture aggettanti a mensola verso l’esterno; possiede tutti e quattro i lati merlati ed è fornita di piccole aperture a feritoia su tutto il perimetro. Ha subito nel corso dei secoli diversi restauri, tra cui quello del 1755, durante il regno di Maria Teresa d’Austria; tutti i restauri sono stati di tipo conservativo tranne l’elevazione della torre campanaria, unico intervento cinquecentesco che ha modificato non solo la destinazione d’uso della torre ma anche il suo profilo architettonico esterno. L’attuale torre campanaria della fortezza del 1125 serviva per dominare la navigazione sul Po, essa è merlata alla guelfa, sopra vi è eretta la cella campanaria. Per salire alla torre campanaria vi sono 108 gradini e fino al 1974 le campane erano suonate a corde e le allegrezze con una tastiera a piano. Nel 1975 si ruppero e vennero di nuovo istallate e dalla cittadinanza fu raccolta la somma necessaria per istallarvi un congegno elettronico che sostituisce corde e campanari. Le suonate che si ripetono ancora oggi sono state create da Archimede Piccaia. La torre campanaria fu adibita a prigioni prima dell’Austria poi della Francia e dopo il 1866 anche dell’Italia. A lato della torre fu eretta, nel 1775, una casa per il custode, che fu demolita nel 1926. Ai piedi della torre si trovano due lapidi con due iscrizioni una sul lato nord e una sul lato est. Nel 1824 fu riconosciuto in catasto la proprietà della torre al Comune di Revere».

Bibliografia e Sitografia
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PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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