Susa (castello della contessa Adelaide)

CENNI STORICI

«Il Castello della contessa Adelaide sorge su un dosso roccioso che domina da sud-ovest l'abitato. È molto difficile ricostruire l'aspetto che aveva al tempo della contessa Adelaide: le numerose modifiche avvenute nel corso dei secoli, le distruzioni e i continui restauri hanno trasformato l'antica reggia in una dimora che non conserva quasi più nulla di quell'antico tempo. Il castello dei Conti di Savoia, il cosiddetto palacium, riempiegava le torri del lato occidentale della cinta muraria di origine romana (III secolo), inglobando anche nella struttura le arcate dell'acquedotto (Terme Graziane) in modo da ottenere un secondo dongione, cioè una sorta di piccolo fortino interno al castello, di pianta triangolare, caratterizzato da tre torri disposte ai vertici. Sul lato nord orientale sorgeva la parte residenziale del complesso, quella che ha subito le maggiori modifiche. Qui alloggiò Adelaide e poi i Conti sabaudi nelle loro soste in città. Nell'edificio vi erano locali di rappresentanza (aula magna, sala castri) e gli appartamenti personali del Conte e della sua famiglia (camere comitis). Al piano terra si aprivano i vani dei vari servizi, la stalla, la dispensa, la cucina e la panetteria con il forno. Nel lato meridionale del cortile sorgeva una modesta cappella con abside semicircolare rivolta ad oriente e, accanto, un piccolo campanile. Nell'inverno del 1690, quando il castello era occupato dal governatore francese imposto dal Catinat, l'area residenziale fu sconvolta da un incendio che distrusse completamente il tetto. Verso il 1750 la manica subì un'ampia ristrutturazione da cui vennero ricavati gli appartamenti necessari ad ospitare la corte di Carlo Emanuele III che si recava ad Oulx per il matrimonio del figlio Vittorio Amedeo con l'Infanta Maria Antonia. In quell'occasione, per rendere accessibile anche alle carrozze il cortile del castello, venne aperto un altro portale sulla cortina muraria del lato occidentale, collegato con un ponte sopraelevato alla via degli archi. Nonostante le parecchie ristrutturazioni subite nel corso dei secoli, il castello conserva ancora diverse tracce dell'epoca medievale, in particolare nella bella Sala delle bifore. Nell'ampio cortile le evidenti vestigia d'epoca romana di quella che doveva essere la reggia di Cozio testimoniano l'antichità del luogo. Guardando verso lo sperone volto a mezzogiorno, si possono ancora riconoscere nella facciata due bifore e una traccia di una terza da un livello più basso».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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