Altavilla Irpina (palazzo Comitale o Baronale)

CENNI STORICI

«...La prima espressa menzione di un centro abitato nel territorio dell'odierna Altavilla Irpina risale al XII secolo e a Falcone Beneventano che lo identifica con il nome di Altacauda, già in quel periodo avente dignità di "castello", anche se non aveva un proprio feudatario ma con Grottolella e Summonte nelle mani di Raone de Fraineto, suffeudatario del conte di Avellino. Da un documento del 13 novembre del 1183 può anche desumersi in Altacauda la costituzione di una regolare universitas medievale, e non di semplici abitati senza alcuna personalità giuridica. ... Un documento angioino fornisce la notizia che nel 1269 il feudo di Altavilla passò dalle mani della famiglia de Fraineto a Simone Bagot, milite e familiare del re Carlo I d'Angiò. Il 9 dicembre 1284 la Regia Corte comunica al Giustiziere di Principato Ultra che il castello di Altavilla è passato per munificenza regia al milite Angaraimo de Assoumville. Con l'ascesa al trono di Roberto d'Angiò il feudo di Altavilla venne comprato da Bartolomeo De Capua al quale il re, per premiarlo dei grandi servizi resi, donò l'annua rendita di 400 once di oro da investirsi in feudi. Iniziò così su Altavilla il potere feudale della famiglia De Capua che si protrasse fino al 30 marzo 1792 quando l'ultimo discendente della famiglia, Bartolomeo VI, morì senza lasciare eredi ed i suoi feudi passarono al Regio Fisco. ... Palazzo Comitale è l'eblema di Altavilla, sia perché considerato uno degli esempi più belli del "Rinascimento" campano, sia per la sua storia che si riflette su quella del paese. Circa la sua costruzione Carlo Antonio Giordano fa risalire il completamento dell'opera intorno al 1432, mentre quello degli abbellimenti verso la fine del 1400. Di diversa opinione il gen. Giacomo Carpentieri, il quale fa risalire la costruzione dell'artistico palazzo alla seconda metà del 1400, valendosi delle note architettoni che chiaramente rivelano l'epoca del Rinascimento italiano. Ciò che è certo è che fu costruito dalla famiglia De Capua che ne fece la propria residenza estiva. Il palazzo, il cui aspetto non è quello di un castello turrito ma di un superbo ed elegante maniero, ha forma quadrata, con ampio portale d’ingresso, cortile e scala a doppia rampa attraverso la quale si accede al piano nobile. L'importanza del maniero altavillese deriva anche dalla tradizione che vuole che il palazzo divenne per un breve lasso di tempo la residenza di Andrea I De Capua e della consorte Costanza di Chiaromonte, ex moglie del re Ladislao».

«Il Palazzo Comitale sviluppa su due livelli. L'ingresso principale è decorato da un importante portale in pietra vesuviana scolpita con motivi floreali e cornucopie da artigiani toscani, che realizzarono anche tutte le finestre a croce guelfa e le porte, decorate appunto in stile toscano. Al centro di ogni architrave vi è uno scudo con gli stemmi dei diversi titoli della Famiglia De Capua. All'interno è possibile ammirare un cortile lastricato da cui si raggiunge "un terrazzato belvedere", ed il piano superiore con i suoi ambienti signorili. A pianterreno, vi sono un arcone in stile catalano, ed una piccola Cappella, detta di “Santa Croce”). Abbandonato per un lungo periodo, il Palazzo - che è stato utilizzato nei secoli come carcere, lazzaretto e sede locale della scuola elementare - è considerato uno degli esempi più rappresentativi del rinascimento campano».

Bibliografia e Sitografia

http://www.sguardisullirpinia.it/luoghi/126/Palazzo-Comitale - http://www.ottopagine.it/av/daicomuni/8092/palazzo-dei-conti-de-capua...

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

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XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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