Altavilla Silentina (castello Solimena, porte)

CENNI STORICI

Il castello di Altavilla Silentina, che ancora domina il paese con la sua possente mole, è probabilmente risalente all'XI secolo, periodo in cui il Guiscardo recintò l'insediamento con mura a forma triangolare. Doveva essere una vera e propria roccaforte in quanto riuscì a resistere agli assalti dei saraceni e a quelli di Federico II di Svevia che, dopo averlo espugnato e distrutto nel 1269 e successivamente riparato, si vantò di aver conseguito un vero successo militare. Rifatto nel 1608 dai nobili Colonna, fu donato successivamente dal re di Napoli ai nipoti di Angelo e Francesco Solimena, da cui ha preso il nome, quale compenso delle pitture eseguite a Capodimonte e a Palazzo Reale da parte di questi grandi artisti, originari di Nocera. Il castello, oggi adibito ad abitazioni civili, e che aggiunge all'austero stile normanno i rifacimenti barocchi da villa di campagna settecentesca, presenta tutt'ora all'esterno la cinta muraria intercalata da torri cilindriche e, all'interno i resti delle carceri e i camminamenti sotterranei per sfuggire agli assedi» - «Sul finire del secolo XI , con l'avvento normanno, Altavilla ha un castello, la chiesa ed alcune case aventi come pareti le mura del paese. ... Il Catalogo dei Baroni informa che, dopo il 1140 Roberto Vosville (Bassavillanus), conte di Loritello ne teneva il possesso. Lorenzo Giustiniani ha scritto che con Roberto, Altavilla divenne una vera e propria fortezza a forma triangolare, con l'abitato circondato da spesse mura per una lunghezza di circa 1200 m, e da fossi, con tre porte d'accesso. Il conte Guglielmo Sanseverino, signore di Capaccio e Altavilla, vissuto nel turbinoso periodo del passaggio dalla dominazione normanna alla sveva, nel 1245 congiurò contro Federico II, che nell'aprile del 1246 assediò Altavilla e dopo aver sfondato al "Murorutto" , la distrusse. Dalla distruzione venne risparmiata solo la "Badia Nullius" di S. Egidio. Inizialmente le mura avevano tre porte: Porta di Suso; Porta Carina (Accarino); Porta S. Biagio; dopo la distruzione del 1246 fu aperta Porta Nova. Ogni porta aveva due torri cilindriche, delle quali una soltanto resta presso Porta di Suso, che con i bombardamenti del 1943, insieme alle torri laterali, fu parzialmente distrutta. All'eccidio dei Sanseverino si salvò, perché non riconosciuto, Robero Sanseverino di nove anni. Questi cresciuto alla corte papale, venne, nel 1254, reintegrato dei beni che già erano stati della sua famiglia. Questo Roberto riedificò Altavilla a forma quadrilatera.

Bibliografia e Sitografia
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500916443 https://www.unicosettimanale.it/news/unico-patrimonio/1093052/il-castello-per-8-secoli-residenza-di-governatori-feudatari-sindaci-e-podesta https://www.cilentontheroad.it/it/borgo/36/altavilla%20silentina
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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