Carovigno(torre della Regina Giovanna)

CENNI STORICI

«La sua denominazione, secondo la tradizione popolare, è direttamente riferita ad una delle due regine di Napoli, Giovanna I o Giovanna Il, ma la prima ipotesi dovrebbe essere quella più probabile, e dovrebbe stare ad indicare la committenza dell'opera. Dalle memorie tramandate dalla gente vissuta nella zona di tale torre, si parla dell'esistenza al primo piano di tale fortificazione di una statua di una regina detta appunto Giovanna montata da un cavallo una copia della quale la si dice esistente a Palermo, nella piazza detta "della Vergogna". Di quella statua oggi non ne è rimasta traccia. Tale ultima fortificazione, comunque, non ci offre oggi elementi architettonici tali da poter cogliere, con sicuro affidamento, l'epoca di erezione, pare però, che la Torre sia stata eretta, intorno al XV secolo. Ciò si può ricavare agevolmente dalla tipologia angioino-durazzesco, anche se, da un altro lato, potrebbe essere considerata, come forma di arte ritardataria peraltro molto frequente nel Salento. È una torre ubicata a circa 1 km dal mare all’interno del territorio carovignese all'altezza di Torre Guaceto, e molto probabilmente anch'essa serviva a creare un ponte di collegamento visivo con il Castello di Serranova. Questa fortificazione che si staglia in pianura, è ubicata a circa 1 km dal mare all’interno del territorio carovignese, rimane una delle torri interne collegate otticamente col Castello di Serranova sul colle e con la Torre di Guaceto giù alla marina. Le testimonianze hanno segnalato che all'inizio del XIX secolo era ancora visibile un fossato scavato nel tufo, lungo circa mezzo miglio, che potrebbe portarci a credere ancora alla tradizione popolare che addita un camminamento interrato tra il Castello di Serranova e la Torre Regina Giovanna.

La Torre Regina Giovanna si presenta a base quadrata con una parete rivolta a maestrale che si nota ricostruita sugli inizi del '900 dai Principi Dentice di Frasso. Probabilmente a quest'epoca rimane da addebitare l'addossamento di un antemurale di sostegno che si sviluppa lungo la sua parte inferiore sino all'altezza del primo piano, sul punto, cioè, che gli architetti militari e civili antichi usavano delimitare con cosiddetto "cordolo". La torre, nel suo complesso si vede costruita in tufo asportato dalla vicine cave, senza intonacature, e mostrante lungo le pareti al piano terra, ad altezza d'uomo, occhielli un tempo usati per legare le briglie dei cavalli. Il coronamento, poi, che rimane alla guelfa, non si nota poggiante su alcun sistema di beccatelli tradizionali. Va detto, infine, che la Torre Regina Giovanna, già proprietà dei Principi Dentice di Frasso, venne venduta intorno al 1950 al sig. Rocco De Simini di Noicattaro, e da questi passò poi a più proprietari. Attualmente è proprietà di privati ed è adibita ad utilizzo turistico come punto di ritrovo serale estivo per i giovani».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content