Cavallino (castello dei Castromediano-Limburg)

CENNI STORICI

«Tra le tante residenze patrizie salentine spicca, sicuramente, quella dei Castromediano-Limburg a Cavallino, dove intorno alla seconda metà del XV secolo venne eretto il nucleo originario dei palazzo marchesale che, nel tempo, subì non pochi rifacimenti e aggiunte strutturali tali da configurarlo inequivocabilmente come struttura fortificata. L'ingresso, rivolto verso settentrione, è quattrocentesco, mentre la facciata merlata col bastione risale al XVI secolo e così pure il lato che volge ad est e un altro corpo architettonico, a due ordini, che prospetta sulla piazza. Del secolo successivo è il lato nord della residenza. ove si notano arcate di rafforzamento statico. Entrati nel castello, cosi viene detta la residenza dei Castromediano Limburg dagli abitanti del luogo, troveremo nell'atrio una enorme statua, denominata "il gigante" che raffigura in abiti seicenteschi Kiliano di Limburg capostipite della famiglia Castromediano il quale si stabilì in Terra d'Otranto, ottenendo cariche e feudi. L'interno del palazzo dimostra i segni degli interventi effettuati nel tempo, ma subito la nostra attenzione viene calamitata da tanti ambienti. vasti e decorati, con evidente prevalenza del gusto barocco, soprattutto nella galleria che Cosimo De Giorgi ed altri studiosi, tra cui il Garrisi, considerano come una delle più belle sale delle residenze patrizie della provincia di Lecce, degna di un vero castello. Tra l'altro, si nota il pavimento realizzato con impasto cementizio smaltato. ricco di mattonelle verdi, nere, bianche e gialle che disegnano un motivo di stelle, che si ripete negli affreschi che illustrano la volta a crociera, decorata con i simboli delle decorazioni dello Zodiaco. Queste figure per la morbidezza e per l'eleganza della composizione. indussero il De Giorgi a riferirle al gusto michelangiolesco per l' evidente risalto delle forme atletiche e muscolose delle dodici figure. Statue in pietra leccese, di ottima fattura, decorano i lati della galleria. Altre sale, come quella delle armi, appartenenti in gran parte ai Gorgoni eredi di Castromediano, attireranno la nostra attenzione e ci immergeremo nell'atmosfera barocca entrando nel salotto che contiene due pregevoli dipinti, uno dei quali firmato dal noto pittore leccese Oronzo Tiso. Attigua al salone di rappresentanza vi è la cappella fatta costruire da don Giovanni Antonio II Castromediano, nel 1565. Qui noteremo due vezzosi altarini, rispettivamente dedicati alla Madonna di Leuca e alla Vergine Addolorata e ammireremo pure i dipinti di Gianserio Strafella, che fu discepolo di Raffaello. In questo palazzo il più illustre abitatore fu Sigismondo Castromediano, archeologo, scrittore e patriota del Risorgimento salentino».

Bibliografia e Sitografia

http://www.comune.cavallino.le.it/index.php?option=com_content&task=view&id=147&Itemid=1

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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