L’Aquila (le mura)

CENNI STORICI

Le mura seguono la morfologia del territorio ed in particolare del colle su cui sorge la città. L'area recintata è di circa 157 ettari e manifesta una pianificazione architettonica e storica lungimirante, se si pensa che venne occupata completamente solo nel XX secolo. Lo sviluppo originario, di circa quattro miglia[12], si è leggermente ridotto nel tempo con la perdita delle mura tra via XX Settembre e via Roma, che ha comportato anche la distruzione di parte di Porta Barete, e tra viale Ovidio ed il Forte spagnolo, dove sorgeva Porta Paganica; altre mancanze sono localizzate nell'area di via Castello ed in quella di viale Collemaggio. La lunghezza attuale è di oltre 5 chilometri e mezzo. La costruzione può essere quindi suddivisa su quattro tronconi: un tratto di mura tra Porta Barete (all'angolo tra via Vicentini e via Roma) e viale Ovidio (dove un tempo sorgeva Porta Paganica) lungo poco più di 1.300 metri ma inaccessibile dall'esterno; il tratto in corrispondenza del Forte spagnolo tra viale Gran Sasso e via Castello (all'altezza di Porta Castello) lungo circa 650 metri e costituito per buona parte dalle mura della fortezza stessa; la cinta muraria di quasi 1.200 metri tra via Castello (sul luogo dove sorgeva Porta Barisciano) e viale Collemaggio (sul luogo dove sorgeva Porta Civita di Bagno) che costituisce il limite orientale del centro storico e che è uno dei tratti meglio conservati; un tratto di mura tra viale Collemaggio e via XX Settembre lungo oltre 2.500 metri ma in buona parte inaccessibile dall'esterno, fatta eccezione per l'area tra la Rivera e la stazione ferroviaria. Lo spessore e l'altezza delle mura, quest'ultima ridottasi drasticamente nel tempo soprattutto in seguito ai frequenti terremoti, non sono particolarmente rilevanti se confrontati con altri esempi; la principale difesa della città era costituita difatti dal suo aspetto morfologico e dalla compattezza del suo edificato intra moenia. Di particolare interesse è invece la forma, che alcuni storici tendono a paragonare a quella della città di Gerusalemme, come per la verità già ipotizzato dallo storico Crispomonti nel XVII secolo, e di conseguenza alla costellazione dell'Aquila con le chiese che riprodurrebbero in terra la posizione delle stelle. A livello topografico, il centro esatto dell'Aquila dentro la cinta muraria è costituito dal Palazzetto dei Nobili in piazza Santa Margherita, cuore del potere polico cittadino. Questa particolarità è testimoniata da un bassorilievo posto su una facciata laterale dell'edificio stesso.

Bibliografia e Sitografia

http://www.jemonnanzi.it/galleria-fotografica-di-tutte-le-porte-e-le-mura.html

Articoli di approfondimento

CITTÀ

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XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

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