Manduria (torre Borraco)

CENNI STORICI

«Percorrendo la litoranea Taranto-Porto Cesareo, dopo poco meno di 6 km. da Campomarino, si trova “Torre Borraco”. Questa torre, citata nella cartografia ufficiale sin dal XVII secolo è in agro di Manduria, località “Bocca di Boraco”. Comunica ad est con la Torre di S. Pietro ed a ovest con la Torre Moline. Il Marciano la indicava "a miglia quattro dalla 'Torre de’ Molini'". Ancora qualche anno e “Torre Borraco” sarà un cumulo di macerie. Nessuno mai ha provveduto alla sua cura o per lo meno alla ordinaria manutenzione. Per quanto non siano state dedicate particolari ricerche sulla manutenzione delle fortificazioni anticorsare effettuate nel corso dei secoli, ci pare utile evidenziare quanto Federico II ci tenesse alla cura e al restauro delle torri. Il Caprara sostiene: "Già nel 1220, infatti Federico II, per porre argine alle continue incursioni dei corsari che, sbarcando a Porto Cesareo, uno dei luoghi più esposti alle loro scorrerie, sistematicamente saccheggiavano il fertile entroterra, aveva costruito e fatto restaurare numerose torri con la duplice funzione di vedetta e di baluardo di difesa". Che l’imperatore ci tenesse più della Di Bello alle torri è noto a tutti. Successivamente a quel periodo furono costruite le torri di Monte dell’Ovo e quella di Burraco (o “Borraco”). "Quest’ultima, poi, ora di proprietà D’Ayala, era di grande importanza strategica poiché posta a guardia delle fonti di acqua dolce, tuttora esistenti, che erano un richiamo per molte imbarcazioni di passaggio. In quell’epoca i vascelli avevano, infatti, necessità di approvvigionarsi molto spesso di acqua e quindi queste fonti, poste in un luogo facilmente accessibile, erano un continuo irresistibile richiamo per le imbarcazioni turche sia per fare riserva di acqua, sia per la speranza di trovarvi imbarcazioni ferme all’ancora da poter facilmente depredare" (D’Ayala, in Maruggio). “Torre Burraco” poggia su un banco di roccia. È stata costruita in conci di tufo. È provvista di beccatelli. È rilevabile un ingresso, una cisterna, un deposito. Costituiva unico ambiente con volta a botte. Torre del XVI secolo, «quella di Burraco venne così costruita su base quadrata tronco piramidale con tre caditoie per lato con la caratteristica particolare di due feritoie basse su ogni lato e dal centro dei barbacani centrali. Tra i caporali torrieri si ricordano Francesco Grazia (1583), Vito Antonio di Lauro (1685), gli Invalidi nel 1777» (Filomena, in “Maruggio Antica”). Ci troviamo davanti ad un rudere; ogni ipotesi di restauro conservativo sarebbe complessa. Si teme un ribaltamento delle pareti verso l’esterno e quindi il crollo totale».

Bibliografia e Sitografia

https://fondoambiente.it/luoghi/torre-borraco?ldc

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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