MOLFETTA (torre Zappino)

CENNI STORICI

Itinerario:Percorrere via delle Coppe, quindi imboccare via Spinaruta e dopo circa 2 km si intravede la torre. 

Descrizione:Il complesso è costituito da un casale mediavale con campaniletto a vela, una chiesetta in stile romanico e una torre situata a poca distanza e raggiungibile tramite una stradina adiacente. Un recinto murario circonda la torre separandola dalla strada. Nel casale si venera tuttora una madonna dal colorito bruno apportatrice di piogge e salubrità ai campi, la cui festa cade la prima domenica dopo Pasqua. infatti quel luogo è anche detto Madonna di Zappino.

 Notizie storiche:Il nome deriva dall'omonima contrada su cui si erge. 

Il nome deriva da Sappinus, termine medievale che indicava una specie di pino. Prima di addentrarci nel nostro racconto, è necessario spiegare cosa sia il casale pugliese, il quale è un po' diverso rispetto ai casali che si trovano in altre parti d'Italia. Questi ultimi infatti, erano un gruppo di poche case rurali, senza cinta muraria, praticamente senza un sistema difensivo. I casali pugliesi invece (e nella zona di Bisceglie ce ne sono parecchi), sono dei veri e propri borghi. Dei piccolissimi villaggi, costituiti da un esiguo numero di abitanti, che erano dediti all'attività pastorizia, agricola e di commercio. Un microcosmo lontano dalla città, che viveva in condizioni di completa autonomia e autosufficienza. Ma quando e perché nacquero i casali pugliesi? Essi nacquero in pieno medioevo, ed ebbero grande fortuna durante l'occupazione longobarda. La necessità di fuggire dalle città nacque dal fatto che, come raccontato più volte, la Puglia e l'Italia intera, erano a quei tempi continuamente assediate e depredate da orde di barbari e invasori. Le città non erano più sicure, non avevano sufficienti mezzi di difesa, non erano come dire ancora "attrezzate". Inoltre, sangue e distruzione, contribuirono in modo decisivo al proliferare di epidemie spesso mortali. La campagna divenne così l'unico luogo sicuro. Tuttavia, intorno all'anno mille, i pirati del mare, i temibili e terribili Saraceni, arrivarono lungo le coste pugliesi, giungendo fino ai casali. Furono quasi tutti distrutti, e di conseguenza furono tutti abbandonati. Alcuni dei casali sopravvissuti, sono diventati veri e propri centri urbani, vedi Fasano, Martina Franca o la stessa Bisceglie. Altri ancora, come il casale di Zappino, sono rinati sotto forma di contrade (aggregati di abitazioni sparse costituiti da residenze agricole e da seconde case e ville).
Ma torniamo al nostro casale. Se voi andate a visitare il Casale di Zappino, noterete subito il grande casale medievale, una chiesetta in stile romanico, anch'essa dello stesso periodo, una piccola cinta muraria e una torre al suo interno. La torre era utilizzata in parte come abitazione, perché sono stati rivenuti dei caminetti, e in parte come rifugio degli animali. A 300 metri a sud del casale inoltre, è possibile vedere un'altra torre, probabilmente di successiva costruzione, con funzione difensiva.
La chiesetta del Casale di Zappino, ha una straordinaria importanza. E' diventata nel tempo, un vero e proprio santuario. All'interno della chiesetta, è possibile ammirare un dipinto raffigurante la Madonna, una Madonna nera, che si venera tuttora, apportatrice di piogge e salubrità ai campi, la cui festa si tiene in loco nella prima domenica dopo Pasqua. Questo luogo infatti è detto anche Madonna di Zappino. Fino al secolo scorso, i biscegliesi si recavano
qui in pellegrinaggio ogni sabato.
Fortunatamente lo stato di conservazione del casale è ottimo, e non mancano occasioni di incontro, fiere, e visite guidate per ricordarla e per farne apprezzare il valore storico e architettonico. 
Bibliografia e Sitografia

https://catalogo.beniculturali.it/search/City/molfetta

 

Articoli di approfondimento

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XVII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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