MONOPOLI (castello di Carlo V)

CENNI STORICI

Il castello di Monopoli, costruito sulla striscia di terra più avanzata rispetto al mare, faceva parte del sistema di fortificazione costiera, voluto da Carlo V in Puglia.

Il Castello Carlo V è un contenitore culturale gestito dal Comune nonchè sede  comunale  per  celebrare   matrimoni   con   il   rito   civile.

Il   Comune   di   Monopoli,   nell’ambito   delle   proprie   competenze   e   finalità   statutarie   tese   alla   salvaguardia   dei   beni   culturali,   promuove e favorisce la tutela, la conservazione e l’utilizzo del Castello Carlo V di  Monopoli,  appartenente  al  proprio  patrimonio,  al  fine  di  assicurarne  un  regolare diritto di accesso alla comunità.
Il  Comune  di  Monopoli  concede  in  uso  le  seguenti  sale per le finalità culturali indicate all’art. 3 del Regolamento di gestione adottato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 53 del 3/8/2011:
- Sala 1 (sala del capitano a guerra)
- Sala 2 (sala di Clemenza Pesole)
- Sala 3 (sala della Torre)
- Corte superiore -Sala 4  (sala delle  Armi o della Batteria)   
La  capienza  delle  sale  è  determinata  tenendo  conto  delle  norme  di  sicurezza  e    della normativa sulla prevenzione incendi.

Il castello di Monopoli, costruito sulla striscia di terra più avanzata rispetto al mare, faceva parte del sistema di fortificazione costiera, voluto da Carlo V in Puglia, e per lui curato dal viceré più illustre della serie, quel Don Pedro di Toledo, della omonima, storicissima via di Napoli. Ma altri fanno il nome del marchese Don Ferrante Loffredo, che risiedeva a Lecce, e indicano l'anno 1552 per la fine dei lavori.

Il castello ha la forma pentagonale, tipica dei fortilizi cinquecenteschi, ma sembra abbia incorporato una torre cilindrica preesistente, di forma romana, che conferisce un rilievo singolare all'ingresso e alla facciata stessa. Incorporati risultano anche i sotterranei, che comprendono tra l'altro l'antica chiesa basiliana di  San Nicola della Pinna, divenuta la chiesa della fortezza. Si chiamava così perché era sulla punta (pinna) della penisola che sporge sul mare, insieme al convento fondato, nel secolo X, da un monopolitano in crisi mistica dopo la morte della moglie. Una chiesa interessante, a una sola navata, con abside e cupola centrale.

Prima di diventare un carcere, a partire dal secolo scorso e fino agli anni Cinquanta di questo, il castello fu il palazzo della più alta autorità militare in questa città. Uno storico di qui, del Settecento, il quale tiene a precisare che "metà" di questo castello "è dentro il mare", riferisce che ai suoi tempi "sotto di esso" si faceva "la pesca dei coralli in abbondanza". Ma il prodigio dei coralli, stando al suo racconto, era niente in confronto alla persona del Castellano d'allora, "D. Martino Coquemont, colonnello degli eserciti di Ferdinando IV, uomo di cento e uno anni e mesi cinque, finché io scrivo in questo maggio 1773". Infatti era nato "in Bruxelles, nel Brabante, il primo di gennaio 1672". Questo attaccamento di Don Martino alla vita non fu probabilmente più forte dell'altro che lo tenne qui, così a lungo, legato a questo castello sul mare e a questa città. Dopo di lui, altre illustri autorità forestiere, innamorate della città, non se ne andranno più da Monopoli.

 
Bibliografia e Sitografia

https://www.comune.monopoli.ba.it/Amministrazione/Luoghi/Castello-Carlo-V

https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Monopoli

Articoli di approfondimento

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