Montemesola (porte di San Francesco, San Martino, Gennaro)

CENNI STORICI

«In molti comuni della provincia tarantina una cinta muraria separava il centro storico dalle successive zone di espansione urbana. Il centro storico di Montemesola, di forma ellittica molto schiacciata, è in buona parte racchiuso da una cinta muraria, su cui si ritrovano tre porte: la Porta di San Martino a settentrione, chiamata cosi perché dava l’ingresso alla città medioevale dalla strada che conduceva da Montemesola a Martina Franca, la Porta di San Francesco, che guarda ad oriente, e quella di San Gennaro ad occidente. Doveva esserci una quarta porta lungo il lato meridionale dell'abitato; lo proverebbe un toponimo di uso dialettale, la "porticedda" con il quale abitualmente si fa riferimento ad un punto preciso, in linea con la facciata del Palazzo Marchesale, dal lato opposto alla Porta di San Martino. La porta San Martino è tra le tre superstiti quella che si è conservata peggio, a causa certamente dell'inquinamento degli ultimi anni e del grande traffico della linea viaria per Martina Franca. La sua forma ricorda molto l’ingresso tipico dei castelli, ma senza avervi un fossato alla sua base, infatti era presente una piazza antistante la porta. Di forma quadrata, con grande arco, è assente di maschio e capitelli sulla parte superiore, riporta sulla sommità lo stemma del Marchese Saraceno e l’anno di costruzione. La porta di San Francesco, sul lato opposto rispetto a quella di San Gennaro, risale anch'essa al XVIII secolo e fu ricostruita da Andrea Saraceno, in luogo di una ricostruzione e ristrutturazione del centro abitato. L'ingresso della porta era in linea d'aria diretto verso la parte posteriore del Palazzo Marchesale, e dava diretto accesso al vecchio convento. Come la Porta San Gennaro, è stata realizzata con carparo, presenta due alte lesene impostate su alti basamenti e separato dal registro superiore da un cornicione. Il registro è caratterizzato da un timpano triangolare, con ai lati due piccole piramidi curvilinee. I maschi murari sono poderosi, e si possono notare dalla facciata esterna alle mura. La porta di San Gennaro è l'unica delle tre porte a rimanere isolata rispetto alle quinte laterali, a seguito di radicali trasformazioni di quella che doveva essere l'originaria consistenza delle antiche cortine e di sventramenti ben visibili sul lato sinistro. Fu ricostruita nel 1777 da Andrea Saraceno, a coronamento dell'opera di ristrutturazione di gran parte del centro abitato. È presente la partitura secondo un ordine doppio, segnato nel registro inferiore da due alte lesene impostate su alti basamenti e separato dal registro superiore da un cornicione alquanto aggettante.  Il secondo registro è caratterizzato da un alto timpano curvilineo raccordato al cornicione mediano da due volute salienti, con una larga svecchiatura centrale entro la quale è collocato uno stemma con una corona ed un cartiglio rettangolare. I maschi murari sono meno poderosi rispetto a quelli della Porta San Francesco, per cui l'immagine della struttura risulta essere assai più lieve e snella».

Bibliografia e Sitografia

https://www.iltarantino.it/08/06/turismo/montemesola-porta-san-martino-san-francesco-san-gennaro/

http://www.comune.montemesola.ta.it/10-la-citta.html?start=4

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XVIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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