Noci (casale Casavoli, masseria fortificata Barsento)

CENNI STORICI

Nulla si sa intorno all'origine e poco intorno alla distruzione dell'antico casale di Casaboli, sito a meno di due miglia da Noci, a nord-est dell'attuale strada per Gioia del Colle. ... Casaboli si sviluppò, senza alcun dubbio, nell'alto Medioevo in un territorio di frontiera, posto tra le due città di Mottola e Conversano, sedi di potenti vescovadi e di feudatari prepotenti e litigiosi, spesso in contrasto per motivi di egemonia spirituale, ma anche per interessi economici ed espansionistici. Casaboli, nei secoli X e XI, quando le città dell'Italia meridionale e quindi anche Mottola e Conversano furono scosse da profonda crisi amministrativa, economica e sociale, dovette prosperare insieme con l'altro casale della zona, Barsento, tanto da diventare centro commerciale, come è testimoniato dall'ampiezza della piazza, dai numerosi pozzi e soprattutto dall'assetto viario, centro religioso di rilievo con diverse chiese è la basilica del Padre Eterno, centro civile di una certa importanza, il cui simbolo fu il castello. Agli inizi del XI secolo i rapporti tra Mottola, dilaniata da discordie civili, e Casaboli, cresciuta ormai per numero di abitanti, per floridezza economica, per attività religiose e commerciali, dovettero diventare di anno in anno sempre più tesi. In questo periodo, caratterizzato da disgregazione sociale, dal declino delle città, diversi casali sotto la giurisdizione di Mottola tentarono di rendersi indipendenti, sotto molti aspetti, dalla città egemone. Ma proprio l'aspirazione ad una certa autonomia, lotte tra feudatari, contrasti sulla legittimità d'elezione di vescovi, determinarono la distruzione di Casaboli e di Barsento. In un atto notarile di Campanella di Putignano si legge: la giurisdizione spirituale della chiesa di Putignano era soggetta assieme con le chiese di Casaboli e Barsento al vescovo di Mottola, quando nell'anno 1040, essendo insorti gravi litigi tra le chiese della diocesi e la cattedrale di Mottola per l'elezione del nuovo vescovo e non consentendo Casaboli e Barsento all'elezione dell'arcidiacono Ciliberto de Fumis, fratello del duca Rainero, elessero queste il primicerio Susaninito de Stasio. Il papa Gregorio VI consacrò vescovo l'arcidiacono de Fumis, ma decretò, su richiesta delle tre comunità, che le chiese di Casaboli, di Barsento e di Putignano non fossero più soggette al vescovo di Mottola, ma a quello di Conversano. Sdegnato per questo oltremodo, Rainero fece desolare e distruggere, salvo le chiese, fin dalle fondamenta Casaboli e Barsento, risparmiando Putignano, poiché era un casa di poca importanza. ... Per diversi secoli ancora, comunque, con il nome di Casaboli non solo s'indicò il territorio dell'antico casale, ma anche la gente che crebbe intorno al castello di Noci. Ciò è, da una parte, una conferma della notorietà e importanza di Casaboli, dall'altra delle difficoltà dello sviluppo della popolazione nocese. Di notevole valore storico è il documento del 1481 con il quale il re Ferrante investì Andrea Matteo Acquaviva, conte di Conversano, di diversi feudi. In esso c'è l'espressione cum locis inhabitatis Casabolae (con i luoghi disabitati di Casaboli). Il casale, dunque, è nel XV secolo ormai un deserto, un cumulo di macerie. ... Dove fu Casaboli, oggi è campo. Due trulli, ivi esistenti, recentemente spogliati delle caratteristiche chiancarelle, insieme con la fornace, sono dolorosa testimonianza dell'azione distruttrice dell'uomo. Per fortuna due antiche masserie, Casaboli di Sbiroli e Casabali di Notarnicola, sono ancora espressione di vita e di laboriosità

Bibliografia e Sitografia

http://www.homofelix.it/socciv/Umanesimo/Insediamenti.htm

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