Orsara di Puglia (mura, casali e palazzi)

CENNI STORICI

Il paese, che molto probabilmente risale ad epoca assai remota, fu fondato su un pianoro circondato da tre torrenti che ne costituivano la difesa naturale contro gli assalti dei nemici. Ad est scorre il Canale Catella, proprio a poca distanza dalla cinta muraria, che ancora si erge con le sue maestose torri, ad ovest scorre il Canale Botte e a Nord il torrente Canale della Grotta, nel quale i primi due confluiscono chiudendo la magnifica difesa naturale con un notevole dirupo. A sud le mura di cinta e il terreno scosceso chiudevano l'abitato come una sorta di castello. I resti delle mura, così come li possiamo ammirare, sono indubbiamente dell'alto medioevo. Di esse, però, abbiamo notizie antecedenti in vari scritti. ... Ma da quante porte si poteva accedere nel paese? Le fonti storiche e quelle fotografiche ci dicono che ne erano quattro. Porta S. Pietro, Porta S. Giovanni (poi S. Domenico), Porta di Greci (o porta Aecana?), Porta Nuova. La prima si apriva là dove comincia Corso della Vittoria, la seconda (scomparsa all'inizio del secolo scorso) all'inizio di via S. Rocco attaccata alla chiesa di S. Giovanni Battista, la terza, tuttora esistente, alla confluenza di Via Serg. G. Volpe con via Trento e la quarta ubicata in via Napoli (l'attuale strada di collegamento tra via C. Alberto e via Indipendenza, proprio laddove nel XVII secolo vi era l'abitazione della famiglia Scalzi). A queste probabilmente bisogna aggiungerne un'altra e che la tradizione ci ha conservato come "Portella delle Monache", che quasi certamente si apriva di fronte alla chiesa della Madonna della Neve.

Probabilmente su vecchie fortificazioni fecero erigere delle difese per avere a disposizione luoghi fortificati entro cui rifugiarsi in caso di pericolo. Lo stesso T. Livio d’altronde afferma che”… Fabius per loca alta agmen ducebat modico ab hoste intervallo, ut neque omitteret eum neque congrederetur. Castris nisi quantum usus necessarii cogerent, tenebatur miles…” prima che”…ex hirpinis in Samnium Transisse (transit) …(T. Livio, Ab urbe  condita,..). Pare logico quindi supporre che la catena di fortificazioni servisse ad isolare il nemico, ma anche per avere un rifugio sicuro contro eventuali attacchi nemici. Entro le mura si sviluppò una piccola comunità che accolse anche parte delle popolazioni dei vicini Casali. D. Domenico Rosati, Vicario Capitolare di Troia, nello scrivere gli” STATUTI o CAPITOLARI DEL CLERO DI ORSARA” scrisse nella prefazione la storia del paese. Egli ritiene antichissima la chiesa di Orsara, edificata al tempo delle guerre civili (VII sec. d.C.): “…Orsara fu costretta a forma di castello, ristretta e murata, con bellissime torri, cinta e ciò perché fu rifugio e scampo di soldati, un sicuro asilo di piazza d’armi e fu costruito un grande ospedale dove  si portavano i soldati invalidi…”.Una riprova che il paese fosse stato cinto da mura già da tempi remoti si ha anche dalla denominazione di “Castrum Ursariae”.

 

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Orsara_di_Puglia

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