Sannicandro di Bari (castello)

CENNI STORICI

Costruzione di difesa ad otto torri (ne rimangono sette) che si vuole risalente ad epoca bizantina, X secolo, ad opera del generale bizantino Piccinigli. In realtà l'edificio castellare, interno al borgo fortificato di età bizantina, si deve, nei primi decenni del secolo XII, ad una famiglia di signori feudali normanni. Impropriamente ritenuto tra i castelli di proprietà di Federico II di Svevia (che la tradizione ritiene lo abbia innalzato nel 1242: ma nessun documento ne parla), fu comunque ampliato e ristrutturato come edificio residenziale feudale in età sveva.

Inserito tra i beni del Capitolo barese di San Nicola agli inizi del secolo XIV, poi per qualche decennio concesso alla famiglia feudale dei Grimaldi, quindi tornato in possesso del Capitolo barese, il castello ha subito nel corso dei secoli ulteriori interventi che ne hanno modificato, a volte anche pesantemente, l’originaria struttura.

Immerso nell’intreccio del centro storico di Sannicandro, si lascia ammirare con stupore e incanto il bellissimo castello, dalla linea elegante e massiccia allo stesso tempo, ricco di storia e fascino. La pianta del maniero è a corona poligonale e presenta otto torri medievali che dominano l’ edificio ancora oggi dopo secoli di storia. Dalle fonti storiche si evince chiaramente come l’asimmetria della struttura è dovuta alle varie trasformazioni e all’accrescimento nei diversi periodi, quando da fortilizio normanno, con le iniziali quattro torri angolari trapezoidali basate su precedente recinto d’epoca longobarda-bizantina, diventa residenza nobiliare. Durante la conquista normanna del secolo XI con Guglielmo d’Altavilla si parla di “castrum S. Nicandri”, collegamento strategico tra Bari e l’entroterra, fino a Taranto, Matera e Salerno. Nella parte della cortina a nord-ovest sono stati ritrovati resti di un portale ogivale e di una cupoletta emisferica su abside affrescata, appartenenti a una piccolissima chiesa dedicata a San Nicola che pare sia stata voluta dagli Altavilla. Con Ruggero II il castello assume il definitivo assetto militare e residenziale: vengono restaurate le torri angolari, se ne aggiungono altre quattro centrali a pianta quadrata e si edifica il piano nobile superiore, aula normanna con volta a botte e affacciata sulla corte. La cisterna idrica, il sistema di grondaie e i servizi igienici fanno presumere che la torre centrale ovest sia servita come mastio della fortificazione. La torre è detta anche “astronomica” in virtù di due oculi a tutto tondo sulle pareti che per posizione richiamano alla mente la rosa dei venti, l’orologio solare e altri simboli. Nel XIII secolo, dopo i passaggi di Federico II e un castellano Grimoaldo, ci fu la ristrutturazione degli ambienti in base alle tecniche architettoniche che fondono abilmente influssi islamici e mediorientali e caratteri gotico-cistercensi, riscontrabili negli ornamenti geometrici e vegetali delle torri, nelle volte ogivali di alcune sale, nelle bifore, negli archi trasversali e in moltissimi elementi decorativi, presenti in diversi punti del castello. Il piano interrato mostra ambienti che fungevano da cugine e magazzini. La torre mozza di nord-ovest presenta un vano aereo con funzione di voliera per l’addestramento dei falchi, attività federiciana, di cui sono testimonianza anche alcuni interessantissimi graffiti, che sarebbe opportuno interpretare per attribuire maggiori dettagli all’affascinante storia del castello. Attualmente la meravigliosa fortezza è di proprietà comunale e, dopo sapienti opere di restauro, è tornato ad un autentico splendore e ad una vivace attività fatta di manifestazioni aritistiche e culturali, e perché no, eccezionale e suggestiva location per la celebrazione di matrimoni.

Bibliografia e Sitografia

http://www.apuliaturistica.it/Itinerari/tabid/72/agentType/View/PropertyID/39/Default.aspx

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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