SANT’ARCANGELO (torre Molfese)

CENNI STORICI

«La Torre Molfese sorge nella media Valle dell’Agri in Sant’Arcangelo, popoloso paese agricolo di Basilicata. Edificata nel XV-XVI secolo, viene menzionata in una pergamena del 1616, sorge su una collina tra uliveti e vigne in frazione San Brancato contrada Mederico, domina il fiume Agri ed è situata sulla mulattiera (un tempo piena di boschi), che da Sant’Arcangelo portava al Monastero di Santa Maria di Orsoleo. Era utilizzata per proteggere il Monastero, il territorio e le strade che ad esso portavano, oltre che i viandanti e i monaci, che giornalmente si recavano al convento. La Torre Molfese, costruita con mattoni e pietre il piano terra, e solo in mattoni a vista il secondo e terzo piano), fu dotata anche di una cappella votiva dedicata alla Santa Croce che serviva agli armigeri come luogo di preghiera, ma anche ai numerosi monaci e viandanti. All’interno dell’edificio vi era un rudimentale camino, utilizzato per preparare il cibo ed una scala che permetteva il collegamento tra i piani. Annessa alla Torre vi era una “nevera” dove veniva ammassata e compressa la neve durante l’inverno; era una buca di forma circolare rivestita di mattoni con una apertura superiore usata per introdurre la neve che veniva compressa con lunghi bastoni di quercia. ... Tra le altre pertinenze vi era un “catogio” (ambiente ipogeo scavato in parte nel terreno) che serviva come deposito e riparo per i quadrupedi utilizzati per esplicare il servizio di guardia. La torre era autosufficiente per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico, dal momento che poco distante esisteva una sorgente di acqua fresca, Fontana Mederico, ancora parzialmente in uso. ... L’edificio, con il passare del tempo, perse la sua importanza, dal momento che il vicino monastero di Santa Maria d’Orsoleo fu sempre meno frequentato dai monaci, fino a quando un incendio distrusse la biblioteca e tutti i libri salvati dalle fiamme furono trasferiti presso la Badia di Cava dei Tirreni. Con la chiusura del monastero, avvenuto nell’anno 1891, anche per la Torre iniziò il degrado insieme a quello delle sue pertinenze. Per salvare dalla distruzione l’importante insediamento ai primi degli anni ’80, per volere della signora Camodeca Giuseppina de’ Coroney, arberesche di Castroregio (CS) fu ricostruita la cappella, della quale restavano solo le nude fondamenta. ... Attualmente nella torre restaurata è stata ubicata la sede del Centro Regionale Lucano dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria che, tramite il Centro Studi sulla Popolazione, oltre ad indagini e studi sul territorio, svolge anche ricerche di Medicina Popolare e di Storia della Medicina».

Bibliografia e Sitografia

Bibliografia
Catasto onciario di Sant'Arcangelo, 1742, Archivio di Stato di Napoli, .
Torre Molfese: sec. XVI. San Brancato di Sant'Arcangelo, 2005.
Carlo Cudemo, Cronistoria dei signori feudali della città di Sant'Arcangelo di Lucania, Edizione del Giano, 2010.
Francesco Elefante, Sant'Arcangelo luoghi pii e storia religiosa, EditricErmes, 2014, ISBN 978-8898321087.

Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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