Apricale (castello della Lucertola)

CENNI STORICI
«La formidabile posizione del Castello, sopra uno sperone roccioso emergente dall'erta dorsale collinare e a dominio della sottostante insellatura poi trasformata in piazza, autorizza a ipotizzare che in età preromana il sito ospitasse un castellaro, anche se finora sono mancati riscontri archeologici. Di certo si sa che furono i conti di Ventimiglia a sceglierlo intorno al X secolo per farne il baluardo difensivo del luogo attorno al quale si è poi sviluppato il Borgo medievale. La facciata era fiancheggiata da due torri quadrate, di cui la superstite, venne trasformata in campanile. Il toponimo Brìcure, attribuito alla zona immediatamente posteriore, è stato interpretato quale luogo di stazionamento delle macchine per lanciare pietre, o brìcole. Nel corso del secoli il Castello fu sottoposto a numerosi rimaneggiamenti. Passato il comune ai Doria, venne forse ingrandito e rafforzato, ma nel 1523 non potè resistere all'assedio del vescovo Agostino Grimaldi, che lo distrusse parzialmente senza tuttavia riuscire a catturare Bartolomeo Doria l'assassino del fratello, che vi si era rifugiato. La successiva ricostruzione lo rese nuovamente agibile, ma con funzioni militari ridotte. Passato ai Savoia nel 1634 e ancora a Francesco Doria nel 1652 (quando questi venne nominato marchese), fu venduto nel 1806 per 3.400 lire genovesi a Stefano Cassini, che iniziò la sua trasformazione in residenza privata. All'inizio del Novecento, il chirurgo Fruttuoso Cassini, che lo aveva ereditato, vi ricavò due appartamenti che fece affrescare da Leonida Martini, e realizzò il giardino pensile sostenuto da un nuovo muraglione verso la chiesa. La palma che vi troneggia al centro risale a quella fase di ristrutturazione. Oggi. Dopo un periodo di decadenza è stato acquistato dal Comune e sottoposto a un provvidenziale e radicale restauro, che lo ha restituito alla sua antica dignità. Sono stati inoltre recuperati gli ambienti sotterranei, mentre i signorili ambienti affacciati sul giardino pensile del piano rialzato accolgono diverse sezioni del Museo della Storia di Apricale. Il grandioso salone del piano superiore e le sue appendici laterali sono una sede perfetta per le mostre d'arte e le manifestazioni culturali che vi si susseguono durante tutto l'anno. Una foresteria garantisce inoltre agli ospiti illustri, un confortevole soggiorno. Superato il portone d'ingresso un breve corridoio immette nel giardino pensile (fiorito e profumato, diviso a metà da un vialetto coperto da un pergolato in ferro battuto reallzzato in loco nel 1930), che si prolunga anche ai lati. ... Visto dalla sottostante piazza principale, il Castello della Lucertola, si mostra al visitatore con un alto muraglione in pietra a vista, che nella parte rivolta verso la chiesa presenta un doppio ordine di tre arcate a tutto sesto. La più interna dell'ordine Inferiore, chiusa da una cancellata e accessibile dall'interno, custodisce sulla parete il dipinto di Enzo Cini San Bartolomeo dei Fiori, che fu realizzato per l'oratorio di Apricale. Visita. Il panoramico e fiorito giardino pensile è anche il punto di partenza per una visita alle meraviglie che il Castello racchiude al suo interno. Sulla sinistra entrando si nota subito la doppia scalinata che immette nel museo del Castello (ingresso 5 euro): qui vi verrà incontro un simpatico personaggio dal fare bohèmién, René, il custode del Castello nonché poeta nostrano; egli vi condurrà alla scoperta delle 7 stanze tematiche del Museo proseguendo poi verso il piano superiore che è interamente occupato dal grande salone delle esposizioni, in cui vengono allestite le mostre temporanee che si succedono nell'arco dell'anno. Sempre dal giardino pensile si può scendere nei sotterranei del Castello, coperti da volte a botte e già adibiti a cantine e depositi di derrate varie (alcuni ambienti erano probabilmente destinati a prigione). Recuperati e divenuti sede abituale della Festa dell'Olio nuovo in primavera, conservano alcuni attrezzi per il lavoro agricolo. Scendendo nella parte più bassa, formata da due antiche cisterne, si accede alla Loggia superiore che si affaccia sul sagrato della chiesa parrocchiale, e si entra nella Galleria del Teatro, un corridoio ricavato tra le mura antiche del Castello e i muri più recenti costruiti durante i lavori di sistemazione del giardino pensile all'inizio del Novecento. Qui sono esposti i manifesti delle varie rappresentazioni teatrali e le sagome della scenografia dei Tarocchi di Emanuele Luzzati».
Bibliografia e Sitografia
http://www.apricale.org/it/ilturismo_cosavedere_ilcastello.asp https://castelliere.blogspot.com/2011/12/il-castello-di-martedi-20-dicembre.html
Articoli di approfondimento

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X sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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