CASTELVECCHIO SUBEQUO (castello)

CENNI STORICI
«Tra il 643 ed il 774 , dopo l’editto di Rotari, la popolazione castelvecchiese in applicazione dell'ordinamento politico-economico divenne villaggio longobardo (gli abitanti di Nuffoli) e borgo (quelli di Colle S. Giovanni) ed entrambi vennero aggregati al Ducato di Spoleto. Intorno all’anno mille, Odorisio I, conte di Valva e proprietario terriero della Valle Superequana, dota, per la prima volta, la chiesa di San Giovanni Battista ed Evangelista. Nel 1150, nel Catalogo dei Baroni compilato a seguito del censimento dei feudi e dei feudatari del Regno, ordinati dal Re Ruggero, la terra di Subrego è elencata con numerosi altri feudi come assoggettato dai Normanni. Nel 1216, secondo tradizione, San Francesco è ospite dei Conti di Celano nel loro castello di Gagliano Aterno ivi riceve in dono dal conte la piccola chiesa di Santa Maria con annesso terreno di Castello Vetulo. Tra il 1261 ed 1221 viene costruito il primo nucleo del convento con annessa una chiesuola. Nel 1238 il castello appartiene al barone Trasmondo. Nel 1267 Fra Giacomo, Vescovo di Sulmona, concede a Fra Giovanni Antonio di Castelvecchio il permesso di edificare una chiesa più ampia e di portare a termine il Convento. Nel 1279 il Castello e-posseduto dal francese Adamo di Ausi. Nel 1288 la chiesa di S. Francesco con l’attiguo convento e quello di S. Maria, con bolla di Nicola IV vengono consacrati dal cardinale Gerardo di Parma, vescovo di Sabina e legato nel Regno di Napoli. Nel 1294, Pietro del Morrone durante il suo trasferimento da Sulmona a L'Aquila per essere incoronato papa col nome di Celestino V, esprime il desiderio di fermarsi a Castelvecchio per visitare la chiesa ed il convento di S. Francesco e qui opera un miracolo. Da allora, il 28 agosto, giorno in cui si celebra in L'Aquila la Perdonanza Celestiniana, molta gente accorre pure nella chiesa di S. Francesco con la persuasione di godere le stesse indulgenze che si ottengono in Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila. ...» - «Posto in alto a dominio del paese, l’edificio in questione, presenta varie caratteristiche architettoniche, che fanno supporre a diversi tempi di realizzazione. Infatti, il primo basamento della fabbrica, è costruito da grossi conci di pietre regolari nei quali si apre una porta arcuata, la seconda forse ricostruita in seguito alle distruzioni dei terremoti, è formata da massi squadrati, la terza invece, sembra avere una tecnica muraria molto posteriore, ed inoltre sulla cortina si aprono varie finestre. Sul prospetto esterno, si può notare una torre, alla quale si è agganciata un edificio con una caratteristica loggetta. Oltre a questa tipologia, si sono aggregate nel tempo altre case e palazzi, costituendo così un unico agglomerato e formando una specie di contrada fortificata, che caratterizza l’ambiente circostante».
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

AUTORE DELLE AGGIUNTE / CORREZIONI

SITO UFFICIALE

IMMAGINI

Previous Image
Next Image

info heading

info content