Lapio (castello Filangieri)

CENNI STORICI

«...Le prime notizie attestate storicamente sono della prima metà del XII secolo, quando l'antico borgo - già cinto da cortine murarie ed in possesso di un Castello - era stato incluso nel complesso feudale del Casale di Candida, riuscendo a raggiungere l'indipendenza solo nell' XI secolo. Nel Medioevo, Lapio seguì a lungo le vicende storiche della vicina Candida, passando dal dominio dei Capece a quello dei Filangieri. Acquisita per via matrimoniale dalla potente famiglia campana dei Caracciolo (XVII secolo), rimase legata alle sorti del Principato di Avellino fino all'eversione della feudalità. Nel corso del XVI secolo, il "Castello di Lapio" perse il proprio carattere difensivo e militare per divenire sontuosa residenza signorile ad opera dei Feudatari del luogo: i già citati Filangieri. A quest'epoca – Cinquecento – risale il monumentale portale ad arco attraverso il quale si accede al Castello. Tale portale d'ingresso - sormontato dal magnifico stemma della famiglia Filangieri - introduce nella corte, lastricata con gli originali lastroni di pietra squadrata. Lo stemma in marmo – che sebbene d'origine normanna si adegua all'araldica federiciana - raffigura uno scudo d'oro, in cui è posta l'aquila imperiale bicipite, che porta in petto uno scudo bianco con una croce azzurra ed il diadema imperiale sulle teste. Ubicato nella parte più interessante del centro storico di Lapio, il Castello-Palazzo dei Filangieri conserva ancora in ottimo stato un'imponente Torre (risalente all'epoca normanna) a pianta quadrata alta undici metri con base lievemente scarpata ed il cortile interno, munito di porticato; al primo piano, inoltre, è tuttora visitabile il "Salone delle feste", adoperato un tempo in occasione delle celebrazioni religiose. Si ritiene che – delle quattro Torri quadrangolari oggi rimaste – solo una doveva rappresentare il nucleo originario normanno, successivamente trasformato dagli Svevi con l'aggiunta di altre tre Torri, collegate ad esso da muri.

Sebbene fortemente rimaneggiato, il Castello Filangieri conserva tale impianto planimetrico con murature in pietra. Nel corso degli anni, il Maniero è stato ulteriormente modificato: gli interni sono stati suddivisi in numerose stanze. Le numerose ed anguste aperture difensive furono, infatti, sostituite da ampie finestre e da balconi incorniciati da ampi stipiti ed architravi in pietra lavorata. All'interno della corte è visibile un bel pozzo rinascimentale, decorato da stemmi e scudi. Sul lato destro della corte, tramite un portale cinquecentesco ed una stretta scala, si accede al piano nobile della struttura, i cui locali conservano ancora le porte in legno di castagno, le finestre rinascimentali e gli affreschi cinquecenteschi della piccola Sala (ritenuta lo "Studio dei Filangieri") dove sono raffigurate le nove Muse mitologiche protettrici ed ispiratrici delle Arti e delle Scienze, che donavano agli uomini l'agognata "lesmosyne", vale a dire l'oblio della sofferenza. Come in altri edifici dell'epoca, anche il Castello Filangieri presenta una serie di mensole in pietra che si susseguono sia sul lato est (corte interna) sia sul lato sud. Tali mensole – inserite nella muratura del secondo livello – risultano convergere al centro: tale accorgimento serviva a convogliare l'acqua piovana proveniente dalle enormi superfici coperte dei tetti. Completamente restaurato, all'interno del prestigioso edificio si possono oggi ammirare gli splendidi affreschi realizzati nel corso del '500. Senza dubbio alcuno, l'antico Castello cittadino - eretto in età normanna e trasformato in Palazzo nobiliare sul finire del XVI secolo - rappresenta una delle testimonianze più importanti dell'età rinascimentale in Terra d'Irpinia, con affreschi e tempere (600 metri quadri di superficie decorata) che impreziosiscono l'intera superficie muraria. Le superfici dipinte di Palazzo Filangieri, infatti, abbracciano un periodo storico che interessa due secoli: affreschi databili al primo '600 (una data rinvenuta sugli affreschi segna l'anno 1623) e tempere ascrivibili alla seconda metà del '700. Notevole interesse storico e plastico presentano gli stemmi della famiglia Filangieri (presenti sulla facciata, sul portale di ingresso e sulla vera del pozzo) realizzati in arenaria locale e marmo bianco: essi testimoniano i vari intrecci di parentela del Casato con la nobiltà meridionale».

Bibliografia e Sitografia

http://www.avellinoturismo.it/arte-e-cultura/castelli/item/51-il-castello-filangieri-di-lapio.html

Articoli di approfondimento

CITTÀ

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XV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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