Lentella (ruderi del castello Manno)

CENNI STORICI

«La grangia di Castello Manno, centro abitato che sorgeva alla confluenza del Treste nel Trigno sul colle della Coccetta, figurava tra le proprietà dell’abbazia cistercense di Santa Maria di Casanova. Gli homines de CasteI1o Manno compaiono per la prima volta in un documento nel 994 come comunità di uomini liberi che misero assieme i propri possessi fondiari per creare l’abitato (castellum) ed il relativo territorio di pertinenza. Verso la fine del sec. XII la metà del castello fu concessa a Casanova da Berardo conte di Loreto e Conversano, mentre l’altra metà venne donata all’abbazia nel 1217 dalla moglie e dall’omonimo figlio dell’ormai defunto conte. Nella metà del sec. XIII i Cistercensi vi organizzarono un ricovero per i monaci anziani o malati, ma le attività principali della grangia erano quelle legate al controllo del tratturo Centurelle-Montesecco. che attraversava il Trigno proprio ai piedi dell’abitato, e alla produzione agraria da esportare tramite lo scalo esistente alla foce del Trigno. Verso la fine del Duecento ai Cistercensi si affiancarono i Templari, ai quali furono concessi dal re Carlo II d’Angiò due boschi nel territorio dell’insediamento, probabilmente per fornire la legna agli abitanti delle loro masserie locali e le ghiande per i maiali. Le scelte patrimoniali dei Cavalieri del Tempio erano legate alla necessità di imbarcare, attraverso gli scali marittimi, non solo i pellegrini e i Crociati, ma anche i prodotti delle masserie da destinare alla Terrasanta. In tale contesto si spiega forse l’alta densità delle loro proprietà nella zona costiera del Chietino meridionale, dove vantavano ospedali (veri e propri centri assistenziali per i pellegrini ed i viandanti), masserie e proprietà fondiarie nelle zone di Atessa, Monteodorisio, Gissi, Vasto e Pennaluce. Dell’abitato, scomparso come tanti altri nel corso del sec. XV, sono attualmente visibili i resti di una struttura a pianta quadrangolare (probabilmente una torre fortificata) sulla sommità della collina della Coccetta e nella zona sono sparsi spezzoni di muri e materiale ceramico».

Bibliografia e Sitografia

http://www.trignosinelloturismo.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=205%3Acastello-manno&Itemid=1&lang=it

Articoli di approfondimento

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XIII sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

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