NARDÒ (masseria fortificata Giudicegiorgio)

CENNI STORICI

Fra tutte ritengo che una in particolare meriti il titolo di regina, la masseria Giudice Giorgio, una delle masserie strategicamente più importanti, sulla strada statale 164, Nardò-Avetrana (da secoli denominata strada tarantina, a circa 10 km dal centro abitato di Nardò. Caratterizzata dall’imponente torre cinquecentesca a pianta quadrata, a tre piani, dei quali l’inferiore, cui si accede attraverso un artistico portale bugnato, leggermente scarpato, fu adibito un tempo al deposito e alla lavorazione delle olive. È collegata a vista con le masserie Bovilli e Roto Galeta, che tuttavia non possono competere con essa in altezza e particolarità architettoniche. Il pianterreno, voltato a botte ed assai più antico rispetto al resto, era collegato al primo piano da una scala a pioli che portava alla scala in muratura impostata a circa tre metri dal pavimento. Anche il piano terminale, con due vani, è voltato a botte e collegato col sottostante da una scala ricavata nello spessore murario. Da qui si accede al terrazzo con una botola che originariamente era munita di una scala di legno. Le bellissime quattro garitte angolari pensili e le caditoie, tutte sostenute da mensoloni, sono collegate da un camminamento di ronda con feritoie. Il coronamento è ad archetti e beccatelli. Non meno interessanti il bugnato della finestra del piano intermedio e l’ingresso alla masseria, con doppia cinta muraria con fornice d’ingresso di stile catalano-durazzesco. Svetta maestosa tra gli ulivi secolari e le rarissime e basse abitazioni sparse nelle immediate vicinanze si annullano del tutto di fronte a tanta grandezza. Il sapiente e garbato utilizzo, in parte finalizzato alla ricettività turistica, ma anche la cura con cui è tenuto il complesso, ne fanno un gioiello davvero prezioso che merita di essere esibito.

Bibliografia e Sitografia

Masseria Giudice Giorgio a Nardo', in provincia di Lecce (salentoviaggi.it)

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XIV sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Discreto

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