Pisticci (torre Accio)

CENNI STORICI
Durante il secolo XVI il fenomeno del banditismo e della pirateria assunse sull’intera fascia jonica proporzioni consistenti, che indusse i governanti ad istituire un servizio di difesa, di perlustrazioni a mezzo di guardie armate a cavallo, da cui la denominazione di “Cavallara” (1567). Tra le le torri costiere realizzate ed adeguate troviamo Torre Accio. Nel 1656 nel regno di Napoli ci fu la peste bubbonica. La popolazione in Basilicata fu decimata, mentre alcune fonti riportano che Pisticci, ne rimase illesa grazie alla torre che fungeva da ospedale. I viaggiatori, infatti, venivano fermati per una decina di giorni, e se contagiosi non venivano fatti entrare in Città. In questa occasione alla torre furono apportate delle migliorie. Ne 1700 poi la torre non più utile fu abbandonata. Nel 1812 sotto Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat la torre venne affidata ad una famiglia pisticcese imparentata con la famiglia Nobile-Minnaia i cui discendenti la custodiscono ancora oggi.
 
Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

CITTÀ

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X sec.

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