PRESSANA (Villa Querini Stampalia detta castello)

CENNI STORICI

«Un storia millenaria fa da sfondo al sito monumentale di Villa Querini Stampalia di Pressana, chiamata 'Il Castello'. Il luogo si inserisce in mezzo al corso di due fiumi: il Guà e il Fratta, che nei secoli passati erano navigabili e portarono in queste zone fertilità e ricchezza. Fin dall'epoca romana tutta la zona circostante era abitata e collegata ai territori vicini tramite la Via Imperiale Porciliana (o Porcilana). Di tale epoca si trovano importanti reperti nel vicino Museo archeologico di Cologna Veneta. Intorno all'anno Mille sul terreno denominato 'Gazo' di Pressana (gazzo = bosco), attraversato dalla Via Imperiale, i monaci benedettini edificarono un capolavoro: un immenso monastero, destinato alla coltivazione delle fertili terre alluvionali, ma soprattutto all'accoglienza di cavalieri e pellegrini in partenza o in arrivo dalla Terra Santa. L'epoca delle crociate rese il Monastero un punto strategico tanto da essere denominato 'Ospitale' e passare in commenda agli ordini cavallereschi dei Templari e di San Giovanni di Rodi. Passata l'epopea delle crociate, sul finire del 1400, il monastero fu ceduto alla nobile famiglia veneziana Querini Stampalia, che lo trasformò in una stupenda dimora signorile, in un punto sempre e comunque fondamentale per la Repubblica di Venezia in quanto situato nei pressi del confine con i possedimenti delle altre Signorie. Francesco Querini Stampalia, primo proprietario, fece progettare la Villa e le strutture adiacenti da Giovanni Maria Falconetto (1468-1535), importante architetto veronese, alle cui opere si ispirò anche Andrea Palladio. Le due facciate, anteriore e posteriore, ornate da una bella merlatura ghibellina, troneggiano sull'ampio cortile e sono orientate perfettamente l'una a sud e l'altra a nord donando quindi alle stanze interne un'illuminazione naturale nel corso di tutto l'anno. All'interno della Villa, disposta su tre piani, si trovano due ampi saloni (dai quali si accede alle sale laterali) e una soffitta monumentale a tre navate. Infatti il tetto è sostenuto da due file di archi in mattone a vista, che la rendono simile, come struttura, ad un'antica chiesa romanica. All'esterno si trova il pozzo, anch'esso del 1500 e la chiesetta, tuttora consacrata, dedicata a San Giovanni Battista: era l'antica chiesa del monastero, che i Querini Stampalia ristrutturarono e fecero affrescare dal Falconetto e da artisti della scuola del Morone. Gli affreschi rappresentano la Madonna in trono con il Bambino, i Santi Pietro, Paolo, Sebastiano, Felice e Fortunato, Caterina d'Alessandria, Bernardino da Siena e Biagio. Sull'altare era posto uno stupendo polittico del Giolfino che si può ora ammirare nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia. Si accede al complesso tramite un arco merlato monumentale sul quale si possono ancora riconoscere i segni degli affreschi che lo ricoprivano. Villa Querini Stampalia offre uno spaccato di cinque secoli da un punto di vista storico, artistico, culturale e religioso e merita di essere visitata con qualsiasi tempo: il sole dona luce alle sue strutture e ne abbellisce l'ampio parco e giardino; la nebbia, nei lunghi pomeriggi autunnali, la avvolge in un'atmosfera di fiaba e di mistero; il tramonto la ammanta di luce rosata e nelle ombre fa risaltare le sculture esterne poste ad ornamento delle facciate; nel buio della sera la sapiente illuminazione accentua i contrasti e completa l'opera magnifica degli artisti del nostro passato. Villa Querini Stampalia viene considerata uno dei primi esempi di Villa Veneta in terraferma. La Villa, ora di proprietà della famiglia Baldisserotto che vi abita, è aperta alle visite...».

Bibliografia e Sitografia

http://www.magicoveneto.it/Verona/Pressana/Villa-Querini-Stampalia.htm (a cura di M. C. Rizzi)

Articoli di approfondimento

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XV sec.

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