Ravello (torre dello Scarpariello)

CENNI STORICI

La torre dello Scarpariello è una torre di difesa costiera situata nel comune di Ravello, alla località Marmorata, su una sporgenza della scogliera, prima dell'insenatura di Minori. uesta torre è una delle strutture che furono costruite per far fronte alle incursioni in epoca vicereale anche se molto spesso esse andavano ad obliterare torri di epoca angioina, Si delinea come una torre a doppia altezza con feritorie adattate a finestre, priva di armi. Detta anche della “Ficarola”, presenta ancora l’aspetto originario anche se interventi di età moderna hanno creato alcune modifiche» - «Questa torre, di epoca vicereale, è una struttura a doppia altezza con feritorie adattate a finestre, priva di armi. Detta anche della “Ficarola”, presenta ancora l’aspetto originario anche se ha subito numerosi adattamenti ad abitazione in età moderna. La torre è di proprietà privata.

La torre fu edificata a seguito dell'ordinanza di don Pedro di Toledo del 1533, assieme alle altre fortificazioni che l'Università di Ravello volle costruire per la difesa costiera. La torre, in origine, prese il nome dalla località dove sorge, torre Ficarola, poi divenne torre dello Scarpariello (anche Matteo Camera nel suo libro su Amalfi non ha trovato una spiegazione al cambiamento del nome).

L'11 marzo del 1567 Gio Marino de Monica si impegna con Joanne Alfonso Bisballe, commissario speciale della costruzione delle torri nel Principato Citra, ad eseguire, come partitario, i lavori delle torri della Regia Curia e a completarle entro due anni, interrompendo soltanto nei mesi di maggiore caldo o freddo. L'impegno, garantito con i propri beni dal della Monica, riguarda 12 torri dell'ex ducato di Amalfi, tra le quali la torre di Marmorata. I lavori di costruzione delle dodici torri da parte di Gio Marino della Monica vennero posti a misurazioni di verifica l'11 marzo del 1580, e una seconda volta il 18 settembre 1589: furono scelte a campione le torri di Marmorata e dell'Annunziata Majuri. A guardia della torre Marmorata, alle dipendenze dell'Università di Ravello, c'era nel 1584 Michele Guttieri, nel 1605 Damiano Gian Sales, nel 1664 Carlo Cimmino e nel 1718 Matteo Anastasio.

Nel Piano delle torri del Regno di Napoli, redatto nel 1776, la Torre di Marmorata è riportata alle dipendenze dell'Università di Ravello ed è custodita dagli Invalidi. In un secondo censimento della stessa epoca è chiamata Torre d'avviso detta Capo Focardo, distante un quarto di miglio dalla precedente (di S. Francesco), è interina in persona di Nicola Anastasio non ha bisogno di ripari. Le spese sono attribuite all'Università di Ravello, che tiene una Torre e vi mantiene due aggiunti. La torre di Scarpariello fu inclusa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II, del 30 dicembre del 1866, che elencava le opere che cessavano dall'essere considerate come opere di fortificazione e, quindi, potevano essere vendute. Dalla torre, da un lato, si guarda la torre Mezza Capo di Minori e, dall'altro, la torre di Capo d'Atrani.

Utilizzata come abitazione, nel corso degli anni ha visto ospitati personaggi illustri, nella fattispecie, nel 1944 il re Vittorio Emanuele III e la regina Elena, negli anni sessanta del 1900 Jacqueline Kennedy e numerosi ambasciatori e ministri in visita alla vicina Amalfi.

Bibliografia e Sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_dello_Scarpariello#:~:text=La%20torre%20dello%20Scarpariello%20%C3%A8,prima%20dell'insenatura%20di%20Minori.

Articoli di approfondimento

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