Ravello (villa Cimbrone, villa Rufolo)

CENNI STORICI

Notizie attendibili di Villa Cimbrone si hanno intorno al XI secolo e si fondono con quelle del periodo d’oro di Ravello. Essa, trae le origini del suo nome, dal costone roccioso su cui insiste, facente parte anticamente di un vasto podere di lussureggiante vegetazione di oltre otto ettari, denominato Cimbronium. Appartenne inizialmente alla nobile famiglia degli Acconciajoco e poi dalla metà del 1300 alla potente e facoltosa famiglia dei Fusco, nobile casato ravellese imparentato con i Pitti di Firenze ed i d'Angiò di Napoli.  Grazie all'appassionato impegno della famiglia Vuilleumier, da qualche decennio Villa Cimbrone ha riacquistato la sua antica dignità sia come luogo storico che come giardino botanico dopo un periodo di relativa decandenza a cavallo della Seconda Guerra mondiale. L'intuizione di Marco Vuilleumier al finire degli anni '60, inseguita con profonda tenacia, è all'origine di questa felice impresa di recupero, conservazione e tutela di uno dei più importanti beni culturali campani» - «Villa Rufolo è costituita da un vasto complesso di strutture, riconducibili al modello del palazzo-giardino, non tutte cronologicamente contemporanee e che sono state arricchite di nuovi ambienti fino al termine del XVIII secolo. Le due torri quadrate, di cui la più piccola contiene l'ingresso attraverso un arco a sesto acuto che immette in un viale alberato ed è coperta da una cupola ad ombrello, non servivano alla difesa dai nemici ma assecondavano il progetto del palazzo-giardino di chiara impronta islamica. Al termine del viale alberato, alla cui destra resti di pilastri fanno supporre l'esistenza di alcune sale ora crollate ma un tempo sicuramente situate tra quella struttura che oggi è chiamata cappella e l'ingresso, si giunge al nucleo originario del palazzo, risalente al XIII secolo, costituito dal cortile moresco, il cui ingresso è da ravvisare in quello costruito in tufo giallo, abbellito da volute; il cortile è a pianta rettangolare, con una galleria doppia su tre lati e con una successione di ambienti in alzato molto complessa, soprattutto dopo i lavori di contenimento dei crolli successivi al terremoto del novembre 1713. ...».

«Villa Rufolo, uno dei complessi architettonici più famosi e di maggior pregio della città di Ravello. Fatta costruire dalla famiglia Rufolo, tra le più in vista e potenti nel periodo medievale, consta di vari ambienti: l'edificio vero e proprio (XIII secolo), il viale alberato d'ingresso, le due torri, i giardini, la cappella, il cortile moresco. Particolarmente significativo fu l'intervento di restauro operato da Francis Neville Reid nel 1851, nonché l'allestimento dei giardini che ispirarono Richard Wagner per la scena del Giardino incantato di Klingsor. Villa Cimbrone, aggrappata sul costone roccioso omonimo, fu acquistata nei primi anni del ‘900 da Lord Grimthorpe che avviò imponenti lavori di ristrutturazione, affidandoli al ravellese Nicola Mansi. Per tutto il secolo scorso divenne luogo di ritrovo dell'élite intellettuale dell'epoca: si racconta che lo scrittore inglese D.H. Lawrence prese qui ispirazione per la stesura del suo capolavoro L'amante di Lady Chatterly. Dal Belvedere di Villa Cimbrone si può ammirare uno dei panorami più spettacolari dell'intera Costiera Amalfitana. Villa La Rondinaia, così detta per la sua particolare posizione, aggrappata alla roccia dello sperone del Cimbrone come un nido di rondine, fu in passato di proprietà di Lord Grimthorpe ed annessa alla proprietà di Villa Cimbrone. Vi si accede dopo aver attraversato un suggestivo viale alberato che immette all'edificio, costruito a strapiombo sul mare. Per molti anni è stata la residenza dello scrittore Gore Vidal.

 

Bibliografia e Sitografia

aspxhttp://www.amalficoast.it/paesi/ravello-10.

Articoli di approfondimento

CITTÀ

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

XI sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Buono

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