Santa Maria del Vetrano (agro di Montescaglioso, torre normanna)

CENNI STORICI

«Il feudo del Vetrano o di Passavante, è stato il possesso più importante dell’abbazia di S. Angelo. La masseria fortificata formata da due piani, al centro di una proprietà di circa 2000 ettari, è organizzata intorno ad un grande cortile. Un primo lato è chiuso da un muro di recinzione. Il secondo è delimitato dalla chiesa, in parte crollata nel 1998. Gli altri due lati del complesso sono delimitati dagli edifici della masseria tra cui una torre quadrangolare eretta a difesa dell’ingresso. Su una muratura del cortile fino al 1983, anno del trafugamento, era conservato un concio lapideo scolpito con figure di angeli, databile al secolo XIII ed attribuito al lapicida Sarolo da Muro Lucano. L’elemento scultoreo, riutilizzato in un contesto di fine secolo XVI, probabilmente proveniva da un portale monumentale appartenete all’abbazia di Montescaglioso. Il casale fortificato occupa il sito di un insediamento rurale greco, fu eretto dai Macabeo, feudatari normanni di Montescaglioso, sul finire del secolo XI e concesso in vassallaggio ad un “miles“ della corte comitale attestato nelle fonti col nome di Passavante. Alla morte di costui, Emma Macabeo, moglie di Rodolfo, concesse il casale all’abbazia di Montescaglioso. Un ampliamento della chiesa è attestata per gli ultimi decenni del secolo XII mentre un radicale restauro è documentato per la seconda metà del secolo XVI. In questa fase i monaci ampliano la chiesa allungandola ed aggiungendovi una cappella laterale sontuosamente affrescata con immagini della Madonna e di Santi. L’ingresso della chiesa, anticamente collocato all’interno del cortile, sarà spostato sulla facciata esterna ed ornato con un sontuoso portale realizzato con carparo probabilmente prelevato dalle fabbriche greche di Metaponto, e scolpito con le insegne dell’abbazia: la bilancia e la spada di S. Michele, il pastorale e la mitra dell’abate».

Bibliografia e Sitografia
Articoli di approfondimento

PROVINCIA

REGIONE

EPOCA

III sec.

STATO DI CONSERVAZIONE

Restaurato

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