La Basilica Cattedrale di Foggia Santa Maria Assunta in Cielo.
Nel centro di Foggia è collocata la Basilica Cattedrale, in quella stessa zona dove in pieno medioevo fu costruito anche il palazzo imperiale voluto da Federico II del quale restano solo poche vestigia.
Il primo impianto si deve a Roberto il Guiscardo che volle la costruzione, nel 1081, di quello che oggi è la cripta del Succorpo, che doveva custodire l’Iconavetere.
Nel 1172 sulla cripta fu eretta una nuova Chiesa più grande, per volere di Guglielmo II il Buono re di Sicilia. Una serie di studi recenti hanno fatto pensare che la cattedrale sia stata usata come cappella palatina dell’imperatore Federico II e che lo stesso abbia contribuito al suo completamento o rimaneggiamento. La Cattedrale conserva all’esterno buona parte dei raffinati prospetti romanici in pietra squadrata e scolpita, col prezioso cornicione marcapiano decorato con motivi classicheggianti e figure zoomorfe ricco di sculture, molto probabilmente, opera dell’architetto-scultore Bartolomeo da Foggia, lo stesso che avrebbe eseguito alcune opere per il palazzo imperiale di Federico II del quale resta solo parte del portale. Questo testimonierebbe che in epoca sveva la cattedrale potrebbe essere stata rimaneggiata. M. S. Calò Mariani (1980, pp. 254-256).
Molto di quell’epoca è andato perso a causa del forte terremoto del 20 marzo del 1731.
L’attuale edificio all’interno è costituito da un’unica navata a croce latina ed è prevalentemente in stile barocco. Da non perdere un bellissimo crocifisso ligneo realizzato da Pietro Frasa e l’icona Vetere (è un’antica immagine raffigurante la Vergine Kyriotissa o Nicopeia. Secondo la tradizione, le origini della città di Foggia risalgono intorno all’anno Mille con il rinvenimento della tavola raffigurante la Madonna Iconavetere, affiorata sulle acque di un pantano nei pressi del quale era stata occultata, avvolta in drappi o veli, forse per sottrarla alla furia iconoclasta), ad essa è dedicata la basilica cattedrale. In questa chiesa furono conservate le viscere di Federico II, di Carlo D’Angiò e di altri illustri personaggi i cui resti andarono persi a seguito dell’evento sismico del 1731.
Sul lato sinistro, esternamente alla basilica è possibile ammirare il portale di San Martino di epoca medievale.
La Facciata anteriore
La parte inferiore della facciata è composta da cinque archi, quello centrale è più ampio e contiene il portale più volte modificato. Al di sopra del portale vi era in passato, molto probabilmente un rosone (vedi la ricostruzione del rosone Fig. 13). L’arcatura prosegue anche sui fianchi esterni della chiesa, sul lato Nord sono presenti due semicapitelli con testine dai caratteri regali (fig. 4 e 5).
fig. 2 Parte inferiore della facciata della cattedrale.
Il cornicione della Cattedrale
Di notevole pregio è il cornicione marcapiano decorato con motivi classicheggianti e figure zoomorfe. Secondo la professoressa M. S. Calò Mariani questo cornicione sarebbe da attribuire al maestro Bartolomeo da Foggia. Calò Mariani (1980, pp. 254-256).
Il cornicione anteriore della cattedrale nel suo insieme
Di grande valore artistico sono le due figure poste sulle mensole angolari destra e sinistra della facciata, un giovane ed un vecchio, ritratti nudi mentre sono aggrediti da serpenti e coccodrilli.
Sulle paraste angolari di sinistra sono visibili coppie di semicapitelli che costituiscono la decorazione dei lati e presentano teste umane barbute in corrispondenza degli abachi.
Il portale di San Martino
Sul lato sinistro della cattedrale subito dopo la chiesa dell’Annunziata si trova il portale di San Martino. Questo portale con l’interessante cornicione e le pregevoli sculture sono stati aggiunti o modificati presumibilmente in epoca sveva sempre ad opera di Bartolomeo da Foggia, Calò Mariani (1980, pp. 254-256).
Nel portale si distinguono, nella lunetta superiore un Cristo tra due angeli in volo e sull’arco sono presenti anche due leoni alati, al di sotto si distingue un rilievo raffigurante presumibilmente San Martino a cavallo, secondo alcuni potrebbe trattarsi di Federico II, a sinistra del personaggio a cavallo si trova Sansone in lotta con un leone e a destra un profeta o un alto prelato o San Martino. Nella lunetta collocata nella parte inferiore del portale si distinguono una Madonna con bambino tra due angeli.
parte superiore.
Secondo Jean-Marie Martin (uno dei più grandi specialisti di storia dell’Italia meridionale nel Medioevo) Federico II ha fatto di Foggia (che non era una vera città) non soltanto la sua residenza, ma anche un centro artistico di spicco.
Reperti provenienti dalla cattedrale conservati presso il museo civico di Foggia
Nel museo civico di Foggia sono conservati alcuni reperti provenienti dalla cattedrale e ritrovati dopo l’evento tellurico del 1731. Si tratta di una colonnina del rosone appartenuto alla cattedrale e di due piccole statue a figura intera di San Paolo e san Matteo.
Ricostruzione dell’antico rosone cattedrale di Foggia
La Cripta del Succorpo
La cripta è a tre navate su basse colonne ed è ricoperta da volte a crociera gotiche.
Di grande pregio artistico sono quattro capitelli che sormontano le colonne centrali attribuiti da alcuni studiosi a Bartolomeo da Foggia, e potrebbero risalire al XIII secolo, questo testimonierebbe che nella primitiva cripta non ci fossero queste colonne e che, secondo lo studioso Giuseppe De Troia, sarebbero state inserite nella chiesa del Succorpo per volere di Federico II con l’intento di farla a somigliare al “Cenacolo di Gerusalemme” dopo il ritorno dello Svevo dalla Terra Santa. In effetti traspare una certa somiglianza tra la cripta della Cattedrale di Foggia ed il Cenacolo di Gerusalemme.
Vi sono vari affreschi, il più interessante è quello che raffigura Gesù in maestà da poco restaurato del XIV-XV.
L’antico altare è stato eliminato per far posto al nuovo collocato al centro del piccolo presbiterio.
Sono visibili gli antichi ingressi che consentivano, con delle scalinate, il passaggio dalla chiesa superiore alla cripta, prima che fosse demolito l’antico impianto a tre navate ed elevato il piano della navata della chiesa superiore. A reggere quest’ultima fu creato il nuovo Succorpo, a tre navate dove si conservano l’urna in legno dorato del Cristo morto e le statue della Passione. Inoltre vi sono delle tombe di vescovi.
Bibliografia:
- CATTEDRALI DI PUGLIA, Alfredo Petrucci – Editore: Carlo Bestetti Edizioni d Arte – Roma, 1960
- La Cattedrale di Foggia. Le sue forme nel tempo a cura di Nunzio Tomaiuoli – Claudio Grenzi Editore
- Cattedrali di Puglia. A cura di Cosimo Damiano Fonseca. Adda Editore
- M.S. Calò Mariani, La scultura in Puglia durante l’età sveva e protoangioina, in La Puglia fra Bisanzio e l’Occidente (Civiltà e culture in Puglia, 2), Milano 1980, pp. 254-316;
- Maria Rosaria Rinaldi e Francesco Gangemi – FEDERICO II E LA RIEDIZIONE DELL’ICONAVETERE A FOGGIA. Presentazione di Jean-Marie Martin. Edizioni ZiP – 2014.
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