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Giovanni Senzaterra

Giovanni Senzaterra fu membro del casato dei Plantageneti, che arrivavano dal centro-nord della Francia, originariamente conti d’Angiò, si legarono alla monarchia normanna d’Inghilterra e successivamente ne divennero successori. Giovanni nacque ad Oxford il 24 dicembre del 1167, fu re d’Inghilterra dal 1199 al 1216, è noto soprattutto per aver concesso la Magna Charta.

Figlio ultimogenito del re Enrico II e di Eleonora d’Aquitania, non ricevette dal padre alcuna eredità (da qui il soprannome di “senzaterra”). Nel 1189, si unì al fratello Riccardo I Cuor di Leone nella ribellione contro il padre e, quando Riccardo venne incoronato, ricevette numerosi titoli e proprietà.
Riccardo, dopo aver combattuto in Terra Santa nella Terza crociata, mentre faceva ritorno verso l’Inghilterra fu catturato dal duca Leopoldo d’Austria – che lo consegnò all’imperatore Enrico VI – e fu trattenuto prigioniero in Austria. Giovanni, approfittando di questa situazione, tentò di usurpare la corona.
Riccardo fu liberato nel 1194 dietro il pagamento di un enorme riscatto, così poté fare ritorno in patria appena in tempo per sventare il tentativo del fratello di usurpare la Corona; successivamente i fratelli si riconciliarono.

Giovanni Senzaterra

Alla morte di Riccardo, nel 1199, Giovanni salì al trono, ma dovette affrontare una rivolta dei baroni, che si allearono con il re Filippo II Augusto di Francia. Giovanni dovette cedere a Filippo quasi tutti i suoi possedimenti francesi. Nel 1207 si oppose alla nomina di Stephen Langton ad arcivescovo di Canterbury, ma il papa Innocenzo III lo scomunicò e cominciò a trattare con Filippo II per invadere l’Inghilterra.
Giovanni si piegò e si riconobbe vassallo del papa. Nel 1213 cercò di riconquistare i suoi possedimenti d’oltremanica alleandosi con l’imperatore Ottone IV di Brunswick, in una guerra contro Filippo II Augusto e il giovane Federico II, ma subì una nuova e definitiva sconfitta nella battaglia di Bouvines (1214).
Approfittando della debolezza del re, i baroni si unirono per costringerlo a rispettare i loro diritti e privilegi, e nel 1215 lo obbligarono a firmare la Magna Charta. La Magna Charta libertatum sanciva le «antiche libertà» d’Inghilterra, che il sovrano doveva impegnarsi a non violare. Papa Innocenzo III, al quale Giovanni Senzaterra aveva prestato omaggio feudale per riceverne l’investitura su Inghilterra e Irlanda, annullò con una bolla la Magna Charta in nome della difesa della sovranità della Chiesa, coincidente con quella del sovrano.
Giovanni, dopo aver ottenuto dal papa lo scioglimento dal vincolo del giuramento, entrò in guerra contro i baroni. Morì il 18 ottobre del 1216 nel castello di Newark nel Nottinghamshire, mentre la campagna contro i baroni era ancora in corso: gli succedette il figlio Enrico che aveva ancora 9 anni. La Magna Charta fu promulgata nuovamente nel 1216 e riconfermata nel 1225 dal nuovo re d’Inghilterra Enrico III. Isabella, figlia di Giovanni Senzaterra, andò in sposa a Federico II di Svevia nel 1235, fu madre di Enrico detto Carlotto, morto in tenera età, e morì a Foggia nel 1241.

La Magna Charta libertatum.

DALLA MAGNA CHARTA LIBERTATUM CONCESSA DA RE GIOVANNI SENZATERRA NEL 1215: «[…] La Città di Londra godrà di tutte le antiche libertà e libere consuetudini […]. Un uomo libero non potrà essere colpito da ammenda per un piccolo delitto che proporzionalmente a questo delitto; non potrà esserlo per un grande delitto che proporzionalmente alla gravità di questo delitto, ma senza perdere il suo feudo […]. I conti e i baroni non potranno essere colpiti da ammenda che dai loro pari, e proporzionalmente al delitto commesso […]. Tutti i mercanti potranno, se non ne avranno anteriormente ricevuto pubblico diniego, liberamente e in tutta sicurezza uscire dall’Inghilterra e rientrarvi, soggiornarvi e viaggiarvi […]».
NOTE BIBLIOGRAFICHE ESSENZIALI (CUI SI RIMANDA PER LE INDICAZIONI SULLE FONTI)
R. Manselli, L’Europa medioevale, Utet, Torino 1979, vol. II, pp. 917-952.
C. Carozzi, Le monarchie feudali: Francia e Inghilterra, in La Storia. I grandi problemi dal Medioevo all’Età contemporanea, vol. II, Il Medioevo, Utet, Torino 1986-1988.
G. Duby, La Domenica di Bouvines, trad. it. Einaudi, Torino 1977
F. Cardini, La politica mediterranea di Federico II, in «Tabulae», 28-29 (2003).
  
©2022 Alberto Gentile

Di Alberto Gentile

Alberto GENTILE
È nato a Casalvecchio di Puglia (FG) - a pochi chilometri da Castel Fiorentino - il 16 gennaio 1958. Dopo aver frequentato il liceo classico si è laureato in Medicina e Chirurgia; ha sempre nutrito una grande passione per la storia e l’archeologia.
Il periodo storico che maggiormente gli interessa è quello normanno-svevo, la sua grande passione è il romanico pugliese. Nel 1997 ha portato sulla grande rete la storia di Federico II con il sito www.stupormundi.it del quale è attualmente il coordinatore. E' socio ordinario della Società di Storia Patria per la Puglia.
Vive e lavora a Foggia. Suona il sax ed il flauto traverso; la musica che più ama è il jazz. È felicemente sposato e ha due figli.

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